“Se qualcuno pensa di fare lezioni di morale ha sbagliato posto – sentenzia il premier italiano – se Weber parlava a nome del suo gruppo politico, gli ricordo che un partito appartenente al gruppo ha guidato l’Italia per molti anni”, sibile Renzi riferendosi ai governi guidati da Silvio Berlusconi e suscitando il plauso dei parlamentari italiani, sponda Pd. Poi lo schiaffo, calibrato e preciso, a Berlino: “Se, invece, Weber parlava a nome della Germania – continua Renzi – vorrei ricordare che durante l’ultima presidenza italiana ci fu un Paese cui non solo fu concessa flessibilità ma anche di violare i limiti“, ovvero la Germania, “cosa che le ha consentito di crescere”.Questo era Renzi 1, che al parlamento europeo, all'inizio del semestre a guida italiana, rispondeva a tono al capogruppo tedesco Manfred Weber della ppe.
Il PPE della Merkel che chiedeva agli stati europei del sud di fare i compiti a casa: lasciate perdere flessibilità e crescita, diritti civili.
Poi sono arrivate le riforme che piacciono a confindustria, alla nostra destra e anche alla Germania.
Lavoro, province, senato ...
Nel frattempo la Grecia ha cambiato verso davvero: alla guida del paese un governo di sinistra che chiedeva veramente più flessibilità per poter far crescere il paese e aver tempo per fare le riforme.
E Tsipras venne ricevuto a Roma da Renzi che gli regalò pure una bella cravatta:
“Noi vogliamo dare una mano vera alla Grecia, che non vuol dire dare sempre ragione, ma siamo sicuri che ne uscirà e quando accadrà ci piacerebbe che il premier indossasse una cravatta italiana".Che mano ha dato alla Grecia il nostro paese? Ha fatto fronte comune contro l'austerità,contro il vincolo del 3% contro la Germania che non rispetta i vincoli della bilancia commerciale?
Niente da fare: il governo Tsipras è stato "rimasto solo" e il tira e molla su riforme vs rate da restituire ai creditori (europei e FMI) è terminato col mezzo bluff del referendum a cui Merkel ha risposto con "vedo".
Fine delle trattative: se volete i soldi dovete votare si.
Così il Renzi 2, quello che vince alle regionali ma perde elettori (e iscritti), si deve mettere al riparo della Merkel.
“Sono più preoccupato del terrorismo che della crisi greca, della crescita per tutti noi e non dell’Iva delle isole greche…”. Quanto al referendum, “è una scelta sorprendente, avrei preferito che non ci fosse stata, io non l’avrei indetto, ma non metto bocca sulla scelta del governo greco…”. A questo punto, “se ci sarà il referendum partiremo dopo” con i negoziati. Roma sta con Berlino.Lo studente Renzi può presentarsi coi compiti fatti dalla maestra dell'Europa:
"le prospettive per quanto riguarda la crescita in Italia sono buone, la direzione è quella giusta". Bacchettate invece per lo studente meno diligente: "Abbiamo la necessità che ampie riforme siano fatte in Grecia per una crescita sostenibile".Speriamo che non sia anche questo un bluff, come i conti greci taroccati.
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