20 luglio 2015

#menotassepertutti (reloaded): ovvero se ha funzionato con lui perché nno dovrebbe funzionare con me

L'originale e la copia

Il vecchio trucco ha funzionato col maestro (il contratto con gli italiani, vi abbasso le tasse se mi votate, ve le tolgo proprio), perché non rispolverarlo adesso, dove i sondaggi mi danno in calo e Silvio inizia a fare le bizze?
Via la tassa sulla casa (e ipoi l'Ires)
Via ad un piano di abbassamento dell'irpef, per scaglioni di reddito.

Dobbiamo fidarci?
Sempre Renzi (senza contradditorio): "Come faremo a trovare le risorse? La possibilità di farcela è evidente, stiamo già seguendo un piano da oltre sei mesi".

Dunque, riassumendo: il governo ha intenzione di portare avanti una importante riforma sulle tasse e anziché in Parlamento, la presenta all'Expo dell'ottimismo.  
Da dove prendere i soldi? Stupidi (e anche un po' gufi) a fare sta domanda.
I soldi arriveranno dall'aumento del PIL per il taglio delle tasse, dall'aumento del deficit e dalla spending review. 
Vedete, avevamo la soluzione a portata di mano.

Ecco, mi vengono in mente alcune cose: prima di tutto, ancora dobbiamo capire quanti biglietti abbiamo venduto ..
E Expo non è un buon viatico per parlare di spending review visti i costi aumentati, le mazzette, l'opacità sui numeri.
Secondo: ma se fosse così facile trovare i soldi, perché non li diamo subito alle province per la gestione delle strade (e delle scuole), per bonificare la terra dei fuochi, Taranto per l'Ilva?
Terzo: parlare di tagliare le tasse senza nessun accenno alla lotta all'evasione, è quanto meno offensivo per chi le tasse, oggi, le paga.
Non voglio che lo Stato mi tagli i servizi per non far pagare la tassa sulla case (che in Europa esiste) ai benestanti (non diciamo ricchi altrimenti sembra lotta di classe).
Quarto: ci sono i soldi? Perché non usarli per ripianare i debiti con le imprese (da parte dello stato)?

Insomma, sembra che siamo passati dalla rivoluzione liberale a quella copernicana.
Qui trovate tutto il discorso, dove si abbracciano vari temi: il patto del nazareno, l'Europa, le riforme e le palude, i nemici del PD (fateci caso, ormai PD e paese sono quasi sinonimi nella narrazione), Isis.
Se poi cercate, nella narrazione, parole come mafia, evasori, corruzione, lasciate stare. Siete dei gufi, come me.

Se invece volete farvi due risate, la scintilla de l'Unità che oggi scivola in una involontaria autoironia:
Si discute di tasse: nei bar e nei talk show stamattina è tutto un “le coperture, le coperture!”. Siamo un popolo di poeti, navigatori, santi e ministri del Tesoro.
E anche di presidenti del Consiglio.

PS - nel 2006, quando a proporre l'abolizione dell'ICI era B., l'allora centrosinistra si mise a ridere:

«La gara è tra lui e Vanna Marchi. E' la truffa, oltre tutto l' Ici non è sua, perché è una tassa comunale. E' come Totò che vendeva la fontana di Trevi», dice Massimo D' Alema. «Mi ricorda Antonio la Trippa, quel personaggio di Totò che sul water del bagno si affacciava sul cortile del condominio e annunciava drastici tagli delle tasse, dicendo "vota Antonio, vota Antonio», aggiunge, per la Margherita, Enrico Franceschini. 

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