06 ottobre 2018

Il sorriso di Jackrabbit, di Joe Lansdale




Un'indagine di Hap & Leonard

Incipit
Anche quando faccio qualcosa di piacevole, sembra che la morte e la distruzione siano sempre in agguato dietro l'angolo. Magari non li riconosco subito, quei due demoni, ma so che sono lì.
Potrebbero arrivare a bordo di un furgone, e sulle prime potrei scambiarle per persone qualsiasi. Gente che si fa i fatto suoi.E invece sono portatori di una malattia ripugnante, i cui sintomi sono molteplici. Odio e pregiudizio, ignoranza e orgoglio di non sapere. Sono quelli che seguono l'istinto, che è un po' come pretendere di leggere il futuro nelle ossa di pollo o nelle interiora delle rane.


La malattia di cui parla Hap Collins nelle prime righe dell'ultimo romanzo di Joe Lansdale (“Il sorriso di Jackrabbit”) è una di quelle che si stanno espandendo paurosamente in tutto il mondo.
La malattia del razzismo orgoglioso: non è solo un problema del Texas orientale dove sono ambientati i noir della coppia “selvaggia” Hap e Leonard, anche noi ne sappiamo qualcosa di gente che rivendica antiche origini e vorrebbe ritornare ai bei vecchi tempi.
Dove c'erano solo bianchi e non ci si mischiava l'uno con l'altro, specie con razze che vogliono contaminarci. Ma torniamo al romanzo, che comincia col barbecue nuziale di Hap, novello sposo della sua Brett, la compagna di vita conosciuta in ospedale (per un morso di uno scoiattolo).
A rovinare questo momento di pace, il sopraggiungere di un pick up che si accosta al marciapiede: un pick up con delle ruote così alte che c'è bisogno di una scaletta per scendere a terra.
I nuovi arrivati sono un ragazzo e una donna e già dalla descrizione che viene data si capisce che sono loro i demoni di sempre di Hap:

Entrarono in cortile. Cominciai ad agitarmi, soprattutto quando notai la maglietta del tizio. Era bianca con una scritta blu che diceva: BIANCO E' GIUSTO. Una frase che non mi apparteneva affatto, anche se avevo la pelle bianca come il latte ..[..]La donna doveva avere poco meno di sessant'anni, e teneva i capelli sistemati in quello che chiamo puro stile pentecostale, cioè raccolti in una crocchia così grossa e alta che avrebbe potuto nasconderci dentro un frullatore.

Sono Thomas e Judith Mulhaney: il fratello e la madre di Jackie, detta Jackrabbit per i due incisivi davanti, “importanti” ma che comunque le davano un aspetto attraente.
Jackie se ne è andata via di casa da cinque anni: ne avevano avuto notizie, in giro, ma ora sembra sia sparita dalla circolazione, così la madre e il fratello, hanno deciso di incaricare la coppia di investigatori per ritrovarla. Certo, la presenza di una persona di colore, Leonard, non incoraggi molto.
Brett, e dunque anche Hap e Leonard, decidono di accettare il caso e così nell'ufficio dell'agenzia viene raccontato loro l'altro pezzo della storia: Jackie è una ragazza brillante coi numeri, aveva un fidanzato bianco, George, proprietario di uno sfasciacarrozze, ma per un certo periodo di tempo era stata anche con una persona di colore, con cui aveva addirittura fatto un figlio.
Cosa che aveva fatto arrabbiare il fratello che, parole sue, pensava di punirla con un colpo di pistola.
Ma come aveva osato mettersi con un nero, “spezzando il sacro vincolo”, rovinando per sempre l'onore e il sangue?
Sarebbe tanta la voglia di lasciar perdere, ma la parola è parola, i soldi fanno comodo: Hap e Leonard andranno a Marvel Creek, la città dove vive George e dove il padre di Jackie, Sebastian, faceva il predicatore in chiesa, e fare qualche domanda alle persone che l'hanno conosciuta.
Andare a Marvel Creek è un po' come un tuffo nel passato, perché entrambi sono cresciuti lì, tra delinquenti e prostitute: forse oggi il paese si è dato una ripulita rispetto ai vecchi tempi, ma è un po' come l'acqua del fiume Sabine, perché sotto la superficie si nasconde del marcio.
Qui incontrano un predicatore che ha preso il posto del padre di Jackie, che racconta loro della “strana” morte di Sebastian e del suo desiderio di morire guardandosi le budella appoggiate sul petto.
Uno strano rito di morte che forse qualcuno ha messo in pratica, perché così poi è stato trovato, sotto un un metro di terra.

Assieme a George, il vecchio fidanzato, incontrano un tizio, chiamato da tutti il “Professore”, accompagnato da due tizi dall'aspetto sinistro, che racconta loro il suo modello di paese, un paese per bianchi dove ciascuno deve stare al suo posto, perché questa è la legge di natura:
- Io non sono fatto così. Non sono pieno di quel tipo di odio. Sono un segregazionista. Non sono un razzista. 
- Segregazionista è solo un altro modo per dire razzista, - ribatté Leonard. - L'unica differenza è che la parola più lunga delle due indossa un cappello e una cravatta.

Iniziano ad essere seguiti, i nostri investigatori, e ricevono pure delle minacce nemmeno troppo velate. Con le loro domande hanno dato fastidio al Professore e alle sue persone

- La domanda è: quali acque abbiamo agitato? Siamo venuti a chiedere di Jackrabbit, e abbiamo incontrato un predicatore a cui lei piaceva, abbiamo scoperto che suo padre era uno strano tipo di masochista, e poi tu sei stato colpito da una sedia e io ti ho dovuto salvare. 
- E' così che la vedi? 
- Già. Poi George ci ha minacciati, e abbiamo incontrato un uomo gentile chiamato il Professore, il quale pensa che Jackie fosse troppo sveglia, e non apprezza che gli uccelli cerchino di accoppiarsi. Ci ha presentato i gemelli, anche loro molto gentili, ci ha minacciati in modo pacato, per poi metterci alle calcagna due teppisti in modo che lasciassimo la città entro domattina. Che grande giornata, davvero.

Non crederete mica che i due si facciano spaventare da qualche minaccia o da una pistola puntata: ci sono troppe cose da capire ancora.
Jackie, è ancora viva? Che fine ha fatto il figlio?
Come mai questo Professore sta mettendo le mani su tutte le attività commerciali della cittadina?
La sediata in testa sarà solo l'inizio di una nuova serie di scazzottate e di sparatorie, dove verrà coinvolto anche il fidanzato di Leonard, che poi è l'agente Carroll, che si concluderà dentro una porcilaia, tra sterco e fango.

Uno dei tanti scambi di battute alla Lansdale, che troverete nel libro

Mentre tornavamo in macchina, Cucciolo disse: - Quel caffè è la cosa peggiore che abbia mai messo in bocca. 
- Ho qualcosa che te la potrebbe addolcire, la bocca, - disse Leonard. 
- Lo so, amore, - disse Cucciolo, e diede a Leonard un pizzicotto sul culo.

Parte sottotono, quest'ultimo romanzo di Lansdale, ma poi quando prende il ritmo non lo ferma più nessuno. Se il giallo in sé non è la parte più forte, il contesto in cui si svolge la storia vale da solo il prezzo del libro: anche quella di Marvel Creek, un paese dove tutti girano armati e dove è lo sceriffo che deve stare attento quando va in giro, è l'America di oggi.
Un paese dai grandi contrasti dove ancora esistono persone che si nascondono dietro la Bibbia e le leggi della natura, per parlare disegregazionismo, versione moderna e più elegante di razzismo.
Razzismo che spesso server a nascondere questioni di soldi e di affari.

Chiusi il giornale con attenzione e presi un altro sorso di caffè. Era amaro come la vita. Mi alzai al lavandino, per versarlo nel tubo di scarico.Dalla finestra della cucina, vidi un corso volare verso sud.

La scheda del libro sul sito dell'editore Einaudi
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