Romano De Marco, Paola Sironi, Marco Proserpio e Andrea Novelli, Giampaolo Zarini |
A volte ad uccidere è la solitudine:
così il giornalista Marco Proserpio ha presentato i 4 scrittori
dell'incontro
Romano De Marco, Se la notte ti cerca,
Piemme
Il brutale omicidio di Claudia Longo, single cinquantenne, nell'esclusivo quartiere Parioli, a Roma, sembra opera di un amante occasionale. Uno dei tanti che la donna era solita ospitare in casa. L'unica a non pensarla così è il commissario Laura Damiani, tornata nella capitale dopo una devastante esperienza lavorativa a Milano. La poliziotta scopre delle connessioni fra quell'omicidio e le morti di altre donne sole.
Andrea Novelli, Gianpaolo Zarini,
L’essenza della colpa, Fratelli Frilli editore
Casi banali per l'investigatore privato genovese Michele Astengo. Piccole questioni di ricatto, tradimenti, controversie economiche. Calma piatta in una vita volutamente avulsa da inutili complicazioni, anche quelle di cuore. Ma una telefonata sta per dare una sterzata violenta alla sua pigra e svogliata esistenza. Arcangelo Argentero, il più grande produttore italiano di profumi, chiede il suo aiuto.
Paola Sironi, Donne che odiano i fiori,
Todaro
Il cadavere di Damiano Brancher, stritolato da un anaconda gigante, è rinvenuto in un giardino botanico sopra Stresa e, pochi giorni dopo, la migliore amica dello sventurato si sucida, gettandosi sotto un treno in un quartiere periferico di Milano. Le indagini sulle due disgrazie è affidata al reparto “Problem solving”, più comunemente detto “Desbrujà rugne”, della Questura di Milano
Si parte dallo scrittore Romano De
Marco.
La prima vittima, Claudia Longo, è una
donna, separata, che si crogiola nel suo dolore, che ha pensato di
consolarsi con amanti giovani e con la chirurgia estetica: ma rimane
una persona solitaria (e la solitudine è uno dei temi del
romanzo).
Ad interessarsi della sua vita, il
commissario Laura Damiani, è l'unica che capisce che lei è
solo la carnefice di sé stessa ma soprattutto vittima di un delitto.
La solitudine accomuna Claudia con
Laura: è una donna giovane che si trova a fare un bilancio della sua
vita, si accorge di aver sacrificato tanto per il suo lavoro, come il
non essere stata madre.
Si crea una forte empatia tra lei e le
sue vittime, persone sole, scelte da un serial killer che si svela
solo alla fine.
Il male fa parte della nostra vita:
cerco di non fare alcuna giustificazione per il delitto, perché
spesso le sue origini sono proprio dentro la nostra vita.
L'immagine della famiglia felice in
eterno è solo una bugia, "quanto di più ipocrita esista"
dice un personaggio del libro.
Roma è una città impossibile da
raccontare, un tessuto sociale che cambia da quartiere a quartiere,
Roma è tante città assieme: io racconto la zona che conosco, quella
dell'Eur nata nell'epoca fascista, doveva essere la città del
futuro ma oggi è un obbrobrio, assediata dallo spaccio.
La stessa protagonista, Laura, ad un
certo punto non ci si riconosce più, avendo perse le radici.
C'è chi la solitudine la cerca: come
l'investigatore Michele Astengo protagonista del romanzo di Andrea
Novelli, Giampaolo Zarini,
"Non è ozio, è conservazione
dell'io" dice Astengo: ex poliziotto ora investigatore, che
si astiene dalla vita, si impone di non viverla, ma viverla
attraverso le vite degli altri.
Non fa nulla per mettere a suo agio i
clienti che si rivolgono a lui: ma quando poi viene coinvolto nei
casi dimostra molta umanità.
Come in questo, dove l'Essenza del
titolo è legata al lavoro della vittima, figlio di un imprenditore
nel settore dei profumi.
Genova si presta ad una
ambientazione noir, anche per la presenza del porto.
Attorno all'azienda ci sono persone con
curriculum ricchi di titoli ma vuoti di contenuti: sintomo di un
paese che registra il declino dell'impresa.
Genova ha sempre vissuto nelle
difficoltà, per la sua conformazione geografica, ha sempre vissuto
al limite, è stata vittima di un saccheggio, nel tessuto industriale
e in quello geografico.
Il rapporto dei due autori con Genova è
di amore e odio: c'è il problema del traffico, i fiumi che esondano,
ma alla fine abbiamo scelto questa città per ambientare il nostro
romanzo.
Paola Sironi ha raccontato del
suo giallo
Quello della scrittrice Paola Sironi è
un giallo classico, di intuizioni raffinate, ma con molte novità: a
partire dal primo morto, un uomo stritolato da un anaconda ad inizio
romanzo.
Un delitto curioso a cui segue il
suicidio della migliore amica della vittima, che era stata chiamata a
testimoniare sul primo caso.
Da qui nasce un mistero, con un
conflitto di competenza tra due procure e tra polizia e carabinieri.
L'indagine è affidata ad una squadra
di "problem solving" che va a pescare dentro un brutto caso
di prostituzione nigeriana.
Protagonista è l'ispettrice di polizia
Annalisa Consolati: ha una vita spaccata in due, è più a suo
agio nella divisa che non quando è nei panni di figlia.
Una donna che lotta contro il tempo,
che deve accudire il padre, con una malattia psichiatrica che lo fa
vivere nelle fantasie ispirate alla televisione.
Questo rende Annalisa insofferente
alla sua vita familiare: attorno alla sua vita altri personaggi in
uno stato di equilibrio, come la compagna Minerva, della cui
relazione non riesce a parlarne col padre.
In questo romanzo ci sono tante donne:
l'investigatrice e la compagna, una professoressa amica della seconda
vittima, perché necessarie alla storia che volevo raccontare.
Perché il tema della prostituzione
nigeriana?
Avevo intenzione di scrivere un libro
sulla prostituzione, evitando i soliti cliché (del killer che
uccide queste donne ..): un'amica libraia mi ha consigliato dei libri
sulla prostituzione nigeriana.
Donne con dei pregi e dei difetti: sono
storie di donne che non esistono, invisibili nella Milano di oggi.
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