Manine o manone a parte, ci sono alcune considerazioni da fare, su quello che stiamo vedendo attorno al decreto fiscale.
La prima è che la Lega, il partito del rispetto della legge, della pacchia finita, sta rivendicando un condono che è pensato non agli italiani, ma ai furbetti, di qualsiasi nazionalità.
La seconda è che, di fronte alla richiesta di un chiarimento politico, Salvini ha fatto spallucce, ha altro a cui pensare, per esempio alle prossime elezioni in Trentino. Ma forse ci sarà sabato al consiglio dei ministri chiarificatore..
Il decreto fiscale e la legge di bilancio è appeso ai contrasti politici di questo governo e alla campagna elettorale di un ministro.
Terzo, la sceneggiata della denuncia in procura fa semplicemente ridere: come potrà la magistratura ordinaria dirimere una questione tecnico - politica?
Di Maio sta mettendo le mani davanti in vista della manifestazione di Roma al Circo Massimo?
Infine, una considerazione generale su questa manovra "del popolo" che in realtà è una manovra polpettone: c'è dentro un po' di tutto, per non scontentare nessuno (almeno sulla carta), dalla pace fiscale al reddito di cittadinanza a metà, tutta moneta da incassare l'anno prossimo alle elezioni europee.
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