Esistono ancora finanziamenti pubblici a testare, che ora il sottosegretario Crimi vorrebbe eliminare.
E poi, come funziona il mondo del giornalismo dal di dentro, tra giornalisti a cottimo e sottopagati e quotidiani in crisi.
Le schede dei servizi:
UN EQUO FINANZIAMENTO di Bernardo Iovene, in collaborazione di Michela Mancini e Carla Rumor
I finanziamenti diretti ai giornali vanno a cooperative di giornalisti, come il Manifesto, e a società controllate da cooperative, come Italia Oggi. Sono finanziate anche fondazioni come quella che fa capo alla Cei, nel caso di Avvenire, e come la San Raffaele degli Angelucci per Libero. I giornali che ricevono un contributo diretto sono 54, costano allo stato 60 milioni di euro, ma l’80 per cento dei finanziamenti viene diviso tra 20 quotidiani. Il nuovo governo ha annunciato il taglio di tutti contributi, anche di quelli indiretti, complessivamente parliamo di 180 milioni di euro. Il sottosegretario Vito Crimi spiega alle nostre telecamere come e quando avverrà. Dall’altra parte ci sono gli editori rappresentati dalla Fieg, che invece chiedono un intervento per far fronte alla crisi. In un’intervista esclusiva a Report Urbano Cairo dichiara invece di non chiedere aiuti pubblici. Nel panorama dei quotidiani reggono molto bene quelli locali, che vivono ancora grazie ai propri lettori. Come, per esempio, la Libertà di Piacenza, la Gazzetta di Parma, ma anche il Gazzettino, il Mattino di Padova e la Tribuna di Treviso e le cronache locali di Repubblica e Corriere della Sera, dove però lavorano centinaia di giornalisti collaboratori a 2, 4 ,6, 9 euro ad articolo, ne scrivono anche 5 al giorno con uno stipendio che non arriva a 1000 euro, anche dopo decenni di collaborazione continuativa.Si può mettere in franchising anche i centri dei dentisti, come fossero supermercati qualsiasi?
E che succede se uno di questi chiude?
GLI SDENTATI di Giuliano Marrucci in collaborazione di Alessia Marzi e Silvia Scognamiglio
Da qualche anno, al fianco dei tradizionali studi professionali dei dentisti, sono cominciate a spuntare ovunque cliniche odontoiatriche appartenenti a piccole e grandi catene. Parliamo di circa l’8% del mercato, che secondo gli osservatori potrebbe diventare il 20% nell’arco di pochi anni. Più o meno come in Spagna, dove l’odontoiatria organizzata ha una tradizione molto più lunga e solida, e dove l’anno scorso è esploso il caso iDental, una catena che ha chiuso i battenti dalla sera alla mattina lasciando migliaia di pazienti sdentati in mezzo a una strada. Succederà anche da noi?ORO BIANCO, ORO NERO di Cecilia Andrea Bacci
Il tartufo muove ogni anno in Italia 500 milioni di euro. Per renderlo fruibile anche fuori stagione lo abbiamo imbottigliato sotto forma di olio, crema, salsa e molto altro ancora. Ma cosa entra nel barattolo insieme a questo prezioso fungo? L’aroma di sintesi è il metodo più economico per rievocare l’odore del tartufo bianco pregiato, il tuber magnatum pico, l’unico impossibile da coltivare. Ma è tutto oro (nero o bianco che sia) quel che luccica? O che profuma...
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