Riparte Report con due inchieste
importanti che ruotano attorno al calcio: l'intreccio tra tifo
organizzato e criminalità a Torino, alla Juventus.
E la rete di conoscenze attorno al
costruttore Parnasi, che a Roma vuole costruire il nuovo stadio.
L'anteprima: i disagi sui voli di
Giulia Presutti
Questa estate ci sono stati 4000 voli
in ritardo o cancellati: rispetto allo scorso anno sono aumentati del
105% i disagi sui voli, viene da pensare se le compagnie hanno
pianificato meno voli di quelli che servivano.
Enac è l'ente che dovrebbe
controllare: il vicedirettore ha dichiarato che serviranno altri mesi
per controllare i dati.
L'aeroporto peggiore è quello di Roma
Fiumicino, ma come fanno gli utenti a far valere i loro diritti anche
in volo?
Una legge di tutela è bloccata per uno
scontro attorno ad un piccolo scalo, quello di Gibilterra, che fa
poche decine di voli.
La legge attuale parla di un indennizzo
che si calcola in base alla distanza del volo: ma il servizio ha
raccontato storie di persone che hanno aspettato anni prima del
rimborso.
Le compagnie ripagano solo il volo,
perché è automatico: stanno prendendo il vizietto di non pagare
perché tanto, con l'attuale legge, non ci sono limiti di tempo per
l'indennizzo.
E ogni volta parlano di circostanze
eccezionali, come il maltempo e il passeggero non ha modo di
controllare se sia una causa reale.
Proliferano società online
specializzate nelle cause di rimborso: la più grande è Airhelp, che
acquista dati (negati ai passeggeri) prendendoli da varie fonti, come
i dati del meteo.
Un business che parte da una falla nel
sistema dei rimborsi: queste società prendono commissioni sui
rimborsi, fino al 25%.
E il passeggero è costretto a
rivolgersi a queste “claim companies” perché Enac non è in
grado di far rispettare le regole.
La legge più severa, proposta
dall'Europa, è ferma per una disputa tra Francia e Spagna, per
l'aeroporto di Gibilterra.
Ma in realtà Enac potrebbe fare di
più, se in Parlamento fosse affrontato questo argomento senza
aspettare l'Europa.
Tra l'altro Airhelp non pagherebbe
nemmeno le tasse in Italia.
Una strana alleanza – Federico
Ruffo
LA curva della
Juventus è in mano a pregiudicati e alcuni di questi pure collegati alle mafie: gente che non
ammette intrusioni esterne in curva, con cui dividersi la torta della vendita dei biglietti.
Nel 2013 spunta un
nuovo cartello, Gobbi, che secondo la Digos è un segnale di un
accordo tra due cartelli delle ndrine, che avevano puntato al
business del bagarinaggio, biglietti venduti ai tifosi con
sovrapprezzo e la società e i suoi dirigenti sapevano.
Nessuno dipendente
e dirigente è stato coinvolto dall'inchiesta Alto Piemonte, ma
questo vale per l'aspetto penale.
Raffello Bucci è
un capo ultras, poi assunto dalla Juventus: aveva gestito per anni il
bagarinaggio, era stato capo delle finanze dei Drughi.
Si è suicidato
nel 2016, il giorno dopo essere stato ascoltato dai magistrati che
stavano indagando sui rapporti tra mafia e calcio.
Un suicidio perché
non aveva retto la tensione, ma secondo la sorella Ciccio sarebbe
stato pestato prima della caduta.
Sono sparite le
foto, dalla perizia ufficiale e anche gli occhiali del morto, spariti
dall'ospedale.
E poi riportati da
persone che si sono qualificate come dipendenti Juventus.
Un avvocato che
segue le cause della squadra e il security manager.
Sull'auto di
Bucci, secondo la Mobile di Torino, hanno messo le mani persone della
squadra: anche questa un'anomalia strana.
Jacopo Ricca è un
giornalista di Repubblica: l'ipotesi più forte è che la persona che
ha preso borsello e chiavi è la stessa che ha visto Bucci prima di
morire.
D'Angelo e Calvo
sono stati intercettati, subito dopo la morte dell'ultras: nessuno
dei due è stato ascoltato dalla procura sulle loro frasi, dove si
intuisce che era terrorizzato, che forse è stato ammazzato..
L'ex capo ultras
scriveva ad un ufficio di Palazzo Chigi: Bucci era un informatore dei
servizi, infatti e il nome di questa persona, “gestore” è
rimasto secretato.
Bucci aveva
passato ai servizi informazioni sulle infiltrazioni dell'estrema
destra e della ndrangheta nella curva. E quelle parole, “la mia
posizione è bruciata” indica che aveva lavorato fino alla fine,
fino a che forse non è stato scoperto.
Come si spiega la
frenesia dei dirigenti prima di quella giornata, l'interesse
dell'avvocato Turco nel materiale di Bucci?
Tra questo
materiale, anche delle ricevute di giocate al Lotto e Gratta e Vinci,
in una stessa ricevitoria, sempre vincenti: il sospetto degli
investigatori è che si tratti di un riciclaggio di soldi sporchi.
Difficile trovare altre spiegazioni alle tre
vittorie da 2111 euro, nella stessa giornata.
Negli ultimi due
giorni prima di morire ha incassato 25 mila euro: ci sarebbero stati altri soldi che
Bucci avrebbe fatto sparire.
Un altro ultras
amico di Bucci, sostiene in modo anonimo che non si sia suicidato: si è spinto troppo
oltre, coi Drughi e col loro leader, Mocciola, interlocutore della
famiglia Dominello, famiglia di ndrangheta.
Un rapporto,
quello tra Bucci e Mocciola, molto teso: ci sarebbe stata una lite
tra i due.
Nei cellulari di
Bucci ci sono le prove del bagarinaggio, i biglietti coi costi
gonfiati, i rapporti con la ndrangheta: questa aveva interesse ad
avere sotto controllo la curva e condizionare col tifo organizzato,
la società.
Andrea Pontorno è
un altro leader della curva: considerato vicino alla cosca dei Macrì,
sta scontando una condanna per traffico di droga, è il leader del
gruppo “Bravi ragazzi” e si occupa di fornire ai tifosi i
biglietti, a prezzo gonfiato.
Guadagnando anche
40000 euro la settimana: i biglietti arriverebbero dalla stessa
Juventus, a gruppi di 250, 300 biglietti per gruppo.
La Juventus era
condizionata da questi ultras: Placido Barresi, condannato
all'ergastolo, è uno dei re di Torino, avrebbe fatto da paciere tra
le cosche, per arrivare ad un accordo.
Secondo Barresi,
Bucci si sarebbe ucciso, perché sotto minaccia: avrebbero ucciso il
figlio se non si fosse ammazzato.
Stessa versione di
D'Angelo, in una delle intercettazioni della procura.
Cosa voleva farsi
perdonare, da D'Angelo? Che Rocco Dominello era il controllore della
curva, questo aveva detto Bucci ai magistrati, una confidenza
ricevuta da D'Angelo stesso.
I contatti tra
Marotta, ex DG e Rocco Dominello sono stati raccolti dall'inchiesta,
come quelli tra Lapo Elkann e lo stesso Dominello: Lapo aveva chiesto
l'appoggio a Fabio Germani e a Dominello per puntare alla presidenza
della squadra.
Sempre in queste
intercettazioni si tira in ballo Cannavaro, ex capitano della
nazionale, e Iaquinta, centravanti della nazionale.
In una
intercettazione, si sente dire da D'Angelo che concedeva questo
business a Dominello perché voleva tranquillità.
Andrea Agnelli e
D'Angelo hanno dichiarato di non avere contezza di chi fosse
D'Angelo.
Anche perché
Rocco Dominello, figlio del boss, partecipava ad incontri sulla
sicurezza negli stadi in Questura. Un disoccupato che viaggiava in
Jaguar: c'è la sensazione che in molti non abbiano voluto vedere
certe cose.
Tutto alla luce
del sole: come la bancarella dei Drughi, poco fuori lo stadio, in una
zona dove il comune non rilascia licenze.
Bryan Herdocia,
detto lo Squalo, è uno dei più importanti bagarini dello stadio e
gestisce tutti i suoi affari da casa, per un daspo ricevuto dalla
Questura.
I biglietti li
riceveva dalla curva: avrebbe piazzato biglietti fino a pochi giorni
fa e gli stessi drughi continuano a fare le loro vendite, anche dopo
l'inchiesta giudiziaria.
Inchiesta che ha
portato all'arresto di Dominello.
La Corte D'Appello
scrive che la Juventus era disponibile a dare biglietti agli ultras,
per tenerseli buoni, delegando ai capi pregiudicati ultras la
questione sicurezza.
Boss che incassano
milioni di euro mentre la squadra non si è nemmeno dichiarata parte
civile.
Squadra che
chiudeva due occhi anche di fronte a striscioni con frasi ingiuriose,
che nemmeno dovevano entrare in curva: D'Angelo doveva trovare il
modo di aggirare la sicurezza per far entrare lo striscione con la
frase vergognosa su “Superga”, durante un derby col Torino.
Anche Agnelli
sapeva che D'Angelo stava trattando con Bucci e Dominello, per
evitare lo sciopero del tifo. Una porcheria, lo ammettono anche loro.
La Commissione
Parlamentare antimafia ha redatto un rapporto secondo cui altre
squadre sarebbero infiltrate dalla mafia: interessata alla vendita
dei biglietti, al controllo delle curve, al consenso.
Cosa ne pensano il
ministro degli Interni, il ministro della giustizia, il responsabile
della FIGC, del Coni?
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