Nel cagliaritano una donna è dispersa dopo la piena del fiume Santa Lucia, una diga è a rischio, è crollato un ponte sulla statale 195 tra Cagliari e Capoterra.
L'allarme oggi si sposta sul Piemonte e sulla Liguria: in Liguria (dove è il caso di dirlo, piove sul bagnato) hanno deciso di chiudere le scuole per precauzione, ma non a Genova dove però il torrente Polcevera e i monconi del ponte Morandi rimangono osservati speciali.
Tutto questo per ricordare come tutte le battaglie su spread, lotta al clandestino, tenuta dei conti, "me ne frego" di mercati e agenzie di rating cozzi un po' con la realtà.
Perché le alluvioni, le emergenze, i disastri pesano sui conti per svariati miliardi, nonché per le morti che causano (ma qui, pare, non ci siano sicari da indicare alla pubblica piazza da parte di alcun integralista cattolico).
Giusto pochi giorni fa si parlava del Vajont e di come quella tragedia annunciata fosse frutto della ricerca del profitto a tutti i costi.
Come a Genova per il ponte Morandi (e per tutti gli altri ponti) e per il crollo del bus ad Avellino (nel 2013, dove il pm ha chiesto la condanna per i vertici di Aspi).
La messa in sicurezza del paese genererebbe lavoro, aumenterebbe il PIL in modo sano.
Ma interessa veramente al governo del popolo?
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