La battuta è dentro la vignetta di Mannelli sul Fatto Quotidiano di oggi (il giornale che difende il governo giallo verde) e sintetizza bene la situazione ai limiti del grottesco che stiamo vivendo: il governo che tira dritto nonostante la lettera prima e la bocciatura della manovra poi.
Bocciatura che non riguarda la presenza di condoni o di riforma delle pensioni (l'amata Fornero) o di reddito di cittadinanza, ma la presenza di ulteriore deficit con coperture non certe e senza alcuna indicazione della riduzione del debito.
Ma il governo del popolo tirerà dritto, finché il popolo ci chiederà di andare avanti, così diceva ieri Di Maio a DiMartedì (come farà? chiederà persona per persona? un referendum agli iscritti su Rousseau?).
Tirerà diritto con condonino a Ischia e al condonino camuffato da pace fiscale.
E pazienza se non ci sarà carcere per gli evasori.
La tanto sbandierata riforma "spazza corrotti" non sarà un decreto ma una disegno di legge che passerà prima dal Parlamento (il che è anche corretto, ma si pone il rischio che venga poi annacquato).
Tireranno diritto nonostante le figuracce raccolte, da quelle di Conte (sugli immigrati accolti) a quelle di Sibilia (sul taglio dello stipendio del Presidente del Consiglio).
Noi tireremo diritto, aveva spiegato il ministro Salvini qualche settimana fa quando il vento dello spread iniziava a soffiare, ".. io penso che qualcuno vuole un'Italia in ginocchio, debole e c'è qualcuno che punta a comprare sottocosto le aziende italiane, per fare shopping di quello che ci hanno lasciato i nostri nonni ma con questo governo non ci riuscirà".
Forse Salvini si riferisce alla Magneti Marelli che la FCA ha (s)venduto ad una società giapponese (Calsonic) di proprietà di un fondo americano.
Perché questi hanno il guanto di ferro solo contro gli immigrati e i finti questuanti che chiedono la carità ai semafori (fino a sei anni di carcere), ai furbetti che si prendono il reddito di cittadinanza e poi vanno da euronics.
Noi siamo sovranisti contro gli africani, mica con i fondi americani.
Noi difendiamo le frontiere dal colonialista Macron ma ci siamo dimenticati che quei respingimenti sono frutto del trattato di Dublino tanto caro ai sovranisti come Salvini.
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