28 maggio 1974, Brescia piazza della Loggia: nel mezzo di un discorso per la grande manifestazioni antifascista organizzata dai sindacati, esplode una bomba dentro un cestino a ridosso della piazza.
E' la strage di Piazza della Loggia, 5 anni dopo la strage di Milano, la bomba nella Banca dell'Agricoltura: diversamente da quest'ultima, per Brescia la giustizia è riuscita ad arrivare ad una sentenza di condanna.
La bomba era una bomba fascista, una bomba nera, messa lì da Ordine Nuovo (quasi le stesse persone coinvolte per la strage di Milano): lo si sapeva fin da subito, ma lo stesso ci sono voluti anni per superare i depistaggi, le prove cancellate (la piazza fatta pulire con gli idranti dai carabinieri).
Perché quelle bombe? Perché quelle stragi?
Domande a cui ha dato risposta il bel libro di Benedetta Tobagi "Una stella incoronata di buio" (oltre che da una splendida puntata di Blu Notte di Lucarelli), in cui racconta di quegli anni in cui la democrazia è stata messa sotto attacco da apparati e pezzi dello Stato (che hanno usato i neofascisti) per condizionarne l'evoluzione democratica, per creare paura.
Dire «le stragi le hanno fatte i servizi», a sottintendere che il terrorismo di destra di destra non c'entra, è una comoda scappatoia. Senz'altro è vero, e alcuni ex terroristi l'hanno raccontato, che la galassia della destra eversiva si è sentita usata e poi scaricata dai padrini nascosti nelle forze di sicurezza statali, quando fu evidente che l'«ora X» del colpo di Stato non sarebbe mai arrivata, perché allo status quo bastava l'intentona. Ma è troppo comodo, da parte di chi militava in quel mondo, proclamare la propria estraneità sulla base del seno di poi, l'evidenza che le stragi hanno stabilizzato il potere in senso neocentrista. I servizi erano coinvolti in una partita giocata dalla destra eversiva. Ci hanno creduto davvero, e a lungo, i camerati che a furia di botti e attentati, sarebbero riusciti a innescare una svolta autoritaria.
Una stella incoronatadi buio, di Benedetta Tobagi Pagina 288, Einaudi editore
Oggi sappiamo: sappiamo cosa hanno fatto i fascisti e cosa hanno fatto quei pezzi dello Stato per coprirli.
Sappiamo quanto sia fragile ancora oggi la democrazia, specie in questi tempi dove si ha l'impressione che i neofascisti siano sempre più tollerati, sia data loro carta bianca.
Nelle piazze, nei quartieri.
Per condizionare ancora oggi la politica, le amministrazioni, il paese.
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