31 maggio 2019

Dentro il mondo dei magistrati

Finché l'inchiesta sulle toghe non ha toccato la procura romana, l'inchiesta sull'avvocato Amara, i dossier usati per colpire Zingales quando cercava di fare pulizia nell'Eni era rimasta in sottofondo.
Se ne era occupata una puntata di Report, erano usciti alcuni articoli di giornale.
Oggi invece è su tutte le prime pagine dei giornali: stiamo parlando di una inchiesta su presunte corruzioni di giudici (Palamara e anche Pignatone per incarichi che avrebbe dato al fratello), per spostare nomine, per condizionare le elezioni regionali..
Ma si lega anche con la nomina del successore di Pignatone a Roma (dove si parla di garantire la continuità, una parola che può avere significati ambigui), con le inchieste Consip (quelle che hanno portato a Lotti).
Ma dietro c'è tutto il sistema del CSM che dimostra tutti i suoi limiti: il peso delle correnti, i legami tra i magistrati e le toghe (come Lo Voi a cena con Salvini e Boschi).

Altro che separazione delle carriere di pm e giudici (o le toghe rosse che avrebbero fatto la guerra a Berlusconi): servirebbe una riforma che separi veramente politica e magistratura, che premi il merito o che almeno non premi i correntisti e i carrieristi.

E' un problema antico, quello della giustizia, delle nomine nei Tribunali e nel CSM, fin dai tempi di Salvini.

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