Passato il primo maggio, possiamo mettere in soffitta tutte le belle parole sentite ieri.
La Repubblica fondata sul lavoro.
Le parole di Mattarella su lavoro e diritti di cittadinanza, su sfruttamento schiavitù (qui in Italia, non nella Luisiana dell'800).
La polemiche sui supermercati chiusi (rivendichiamo il diritto di far la spesa il 1 maggio ..).
Come per le battaglie sui cambiamenti climatici, buoni solo per mettersi a posto la coscienza, anche quella sul lavoro la possiamo archiviare.
E tornare al teatrino: Siri si deve dimettere? Quando facciamo la Flat tax? Basta con questi no tav (mica sono i neofascisti che possono manifestare anche senza ok della Questura milanese)...
I rider continueranno a correre in bici per un lavoro a cottimo.
I supermercati aperti h24 per il diritto al consumo.
I salari rimarranno i più bassi.
E i posti di lavoro luoghi in cui si rischia la pelle, perché la tragedia della Thyssen (che ieri sera ci ha raccontato Andrea Purgatori) non ha insegnato niente a nessuno.
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