Il primo è quello letterario, che il maestro sta lentamente facendo morire. Non di morte fisica, ma di una lenta, quasi impercepibile, morte letteraria.
Inchiesta dopo inchiesta, pagina dopo pagina, il personaggio di Montalbano diventa sempre più riflessivo, con meno alzate di ingegno: dopo l'incidente del "Giro di boa", alla lenta convalescenza raccontata ne "La pazienza del ragno".
E poi c'è il Montalbano televisivo, apparso in questi giorni con due nuovi episodi "La tela del ragno" e "Il gioco delle tre carte". Sempre più vispo e attivo.
Tra l'altro, ne "Il gioco delle tre carte" hanno anche violato uno dei principi saldi del commissario: "io quando mangio non parlo, per cui se parlo non mangio ...".
Nel film hanno introdotto una scena (che evidentemente non era presente nel libro) nella quale si svolge un interrogatorio tra il commissario e un'altro personaggio a tavola.
Il vero Montalbano non l'avrebbe fatto!
Technorati: Andrea Camilleri, Montalbano
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