Sbaglia Prodi a non voler fare il faccia a faccia, anche in assenza di regole.
Le quali, finchè non verrà messa mano al sistema televisivo, saranno quelle messe in piedi anche grazie all'inciucione dei suoi compari (leggetevi Travaglio).
E infatti, a tal proposito si toglie anche un sassolino:
C'è stato rimproverato di non aver risolto il conflitto di interessi e la riforma del sistema radiotelevisivo, noi stavolta faremo sia l'uno che l'altra», annuncia poi Prodi. Che assicura che «solo in Italia c'è una situazione di questo tipo», ossia un mercato televisivo compresso da due soli concorrenti, Rai e Mediaset, e accenna alle scelte recenti del governo spagnolo per risolvere la questione: «Non sono state contestate da nessuno, con garanzie che regolano la concorrenza hanno portato a una rinnovata efficacia il mercato televisivo». E comunque assicura: «Qualcuno tempo fa disse che Mediaset è una risorsa del Paese ed io condivido. Nessuno vuole distruggere una risorsa economica del Paese, ma bisogna regolare il mercato
Anche perchè, in un regime di monopolio, ci sono concorrenti che partono svantaggiati. Come ad. es Europa 7, del signor Francesco Di Stefano.
Perchè serve il confronto? Perchè finchè potrà parlare da solo, senza contradditorio, con il solito conduttore compiacente, nessuno si renderà conto delle falsità del premier
- la legge sul conflitto di interessi l'ha arricchito, basta fornire i dati
- se l'economia italiana si sta riprendendo, come mai le aziende chiudono?
- se questo governo ha creato più posti di lavoro, come mai l'indagine ISTAT indica che si sono persi centomila posti di lavoro?
Technorati: Romano Prodi, Silvio Berlusconi
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