Premessa: è il primo libro di De Cataldo, partito come racconto scritto nel lontano 1989, poi riadattato dall'autore per ambientarlo in anni più recenti. Anche se ha lo stesso stile cinico e realistico di Teneri assassini e Romanzo Criminale, risulta meno debole di questi.Protagonista di "Nero come il cuore" è un avvocato "delle cause perse", Valentino Bruio.
Avvocato che sta per perdere il lavoro per un scontro con un principe del foro, per cui l'Ordine degli avvocati sta per radiarlo. Ma sopra a Valentino e gli altri personaggi, una Roma caotica e multiforme, dalle ricche ville ai quartieri popolari, che si scopre razzista contro gli immigrati. Come Al, che si rivolge a Valentino per ritrovare il figlio. Prima rifiuta, poi, quando scopre che l'uomo è stato ammazzato accetta di seguire il caso.E, indagando sulla vita dell'uomo morto, entra in contatto col ricco mondo della borghesia di Roma, con la famiglia Alga Croce. Se dapprima rimane affascinato di questo mondo, l'indagine lo porta a scoprirne i suoi lati nascosti. E orribili.
L'idea di partenza è buona anche se un pò sfruttata, l'avvocato contro corrente, antieroe ma pronto a battersi contro i "mulini a vento" per una battaglia di principio. Bello il ritratto della Roma che ha paura del "diverso" e dell'immigrato, in realtà vittime e non carnefici di questa società.
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