In un paese che rivendica le sue radici cristiane, vedere le immagini delle persone in coda agli uffici postali, a presentare le istanze di nulla osta per entrare entro quest'anno nel nostro Paese, è mortificante.
Ma anche umiliante per queste persone, spesso anche anziane, costrette ad una lunga fila dalla mattina presto. In coda per 22 ore, qualcuno dalle 15 di ieri, per presentare la richiesta di regolarizzazione allo sportello che aprirà soltanto alle 14,30 di oggi.
E oltre all'umiliazione anche lo sfruttamento: la coldiretti ha denunciato il pericolo che il tam tam fra datori di lavoro e immigrati porti a code lunghe quanto premature, con tanto di «liste irregolari» e prenotazioni.
Un fenomeno odioso almeno quanto il mercato nero dei «kit» di domanda che - stampati da Poste italiane in numero nettamente superiore alle necessità (1 milione e 800mila) - sarebbero scomparsi prestissimo, salvo ricomparire, secondo alcune associazioni, nei mercati rionali e nei pressi delle stazioni delle grandi città al prezzo di 50-70 euro.
Technorati: immigrati, flussi immigrati
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