15 marzo 2006

Il morto sui binari

Ci vuole il morto perchè ci si accorga dello stato delle Ferrovie. Nella ricca Lombardia, dove viaggiano 350000 pendolari all'anno, si scopre la fragilità e la precarietà del sistema trasporti.
Finalmente si sono mossi anche i politici, Filippo Penati, e Roberto Formigoni, interventuti sul luogo del massacro.
Il senatore Luigi Peruzzotti ha chiesto le
«dimissioni immediate dei vertici delle Ferrovie Nord» e che «subito dopo si accertino le responsabilità di questa sciagura.
Dario Balotta, segretario lombardo della Fit-Cisl, spiega che "serve una presa d'atto che c'è una profonda necessità di nuove risorse per il trasporto ferroviario e una migliore capacità di spesa delle stesse. Mi auguro che questo incidente non venga archiviato solo da una o più commissioni d'inchiesta". Che magari indicano il solito errore umano.

Lei sostiene che questo incidente non sia casuale? chiedono ancora a Ballotta «No, non è figlio del caso, ne sono sicuro. La gravissima crisi del trasporto locale, i guasti, i ritardi, le proteste dei pendolari sono sintomatiche di un malessere più generale. Che ora ha raggiunto livelli di grave insicurezza».

Mentre da una parte si discuteva di alta velocità, TAV, a Garbagnate avveniva lo scontro. Sotto che voce dei costi metteranno il morto? Fatalità? Caso? Sfiga?
Un morto, Giuseppe Girola, e 15 feriti. A quando il prossimo?
Le
immagini, l'articolo su vivimilano, il sito dei pendolari delle Ferrovie Nord e il forum sulla discussione.
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1 commento:

alduccio ha detto...

E infatti, come volevasi dimostrare:
L'azienda: "Errore del macchinista"

http://www.repubblica.it/2006/c/sezioni/cronaca/inci/treinchie/treinchie.html