07 marzo 2006

Lost


Un'inquadratura stretta su un occhio.
Una luce lo colisce.
L'iride si contrae.
Ora l'inquadratura si sposta sul cielo: alberi ad alto fusto che nascondono il sole.
Un rumore: è un cane che si avvicina e poi scappa via.
Poi l'uomo si alza a fatica .. e inizia a correre, come per sfuggire ad un pericolo immediato che lo spettatore non riesce a percepire.

Inizia così, già con un senso di mistero, una delle serie più famose e sulle quali si è già tanto parlato anche su Internet, tanto da meritarsi (oltre ai numerosi articoli e post anche una voce su wikipedia).
Cosa dire d'altro, che non è stato già detto?
Che è un racconto corale, con tanti personaggi tutti protagonisti.
Che nonostante l'ambientazione esotica, la giungla si trasforma un luogo pieno di misteri e insidie.
Che ogni personaggio, il cui passato viene raccontato con dei flashback, sembra nascondere qualcosa.

Il mistero, la tensione, il racconto corale, dunque.
Dopo anni di Don Mattei, marescialli Rocca, Ris, carabinieri e le varie polizie ... mi chiedo se noi, come popolo televisivo, siamo pronti a Lost.


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