Le fanfare, le sfilate, i reparti in uniforme che sfilano come un sol uomo. Gli automezzi di ultima generazione, ma anche i cavalli simbolo di un atico modo di guerreggiare, eroico ma lontano nel tempo.
Tutto è pronto per la Festa (la festa della nostra Repubblica, nata dal referendum sulla Repubblica contro la monarchia) che, come ogni anno, si realizza con la sfilata del nostro esercito.
La festa agli italiani la stanno preparando (e per molti è già iniziata).
Nelle sue memorie di guerra, Indro Montanelli ricordava la frase di un ufficiale tedesco, dopo la carica di Isbucenskij del Savoia Cavalleria "siete magnifici, noi queste cose non le sappiamo più fare". Commentava con malinconia, il giornalista, come l'esercito italiano sapev fare bene le cose che non servivano più, e male quelle che sarebbero state necessarie nella guerra che stava combattendo [l'Armata scomparsa, Arrigo Petacco, pag 74].
Dico questo con il massimo rispetto per le forze in armi, per quanto han fatto e quanto faranno in contesti e in condizioni difficili.
Dobbiamo auspicarci tutti però, specie in periodo di crisi come quello attuale, l'arrivo di un giorno in cui ci concentreremo sulle cose necessarie agli italiani, di tutti gli italiani, lasciando da parte le coreografie.
Aioh Dimonios,
avanti forza paris!
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