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E poi fatevi la domanda: è la Lancia che ha copiato l'idea dal PD, oppure sono gli esperti di marketing del PD che hanno sbagliato settore ?
Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
Sempre più spiritoso, il governo che cerca 47 miliardi per evitare l’espulsione dall’Europa, ma pure dall’Africa, infila nella manovra di “risanamento” una norma che consente agl’imputati di farsi risarcire i danni se il loro processo di primo grado dura più di due anni dalla richiesta di giudizio: cioè sempre. Con una mano cercano soldi, con l’altra li buttano. E lo chiamano “processo breve”. Ma c’è in cantiere un’altra norma che svuoterà ancor di più le casse dello Stato: quella sulla responsabilità civile dei magistrati,
gabellata da toccasana per far pagare alle toghe i loro errori.
Il che già avviene oggi, ma nessuno lo sa. Se il magistrato commette reati, finisce in
galera come tutti gli altri cittadini (parlamentari esclusi). In caso di infrazioni disciplinari, viene punito dal Csm. In caso di errore giudiziario, lo Stato risarcisce la vittima, poi si rivale su di lui se l’errore è frutto di “dolo” o “colpa grave”: lo prevede la legge Vassalli del 1988, varata dal pentapartito dopo il referendum del 1987.
Non sempre infatti l’imputato assolto è vittima di errore giudiziario. Anzi è molto più frequente il contrario: gli indizi e le prove iniziali giustificano l’indagine, l’arresto, la richiesta di rinvio a giudizio, magari anche la condanna in primo e secondo grado, ma non
quella definitiva..
"Vincent Profumo chiuse le tende e si stese sul divano. Quel giorno non aveva voglia di sentire il mondo.Spense i cellulari, si preparò una cedrata Tassoni con molto ghiaccio e ci mise dentro aperol e menta. Aveva gusti strani, cmoe strano era il suo modo di mangiare, di guardarsi allo specchio, di lavarsi continuamente le mani di darsi in continuazione il Vetiver, quello di Verlain .."L'incipit del romanzo di Peppe Lanzetta (di cui Roberto Saviano dice «Per primo ha messo viso e mani all'inferno» ): un racconto feroce, dentro i gironi senza nome di quell'inferno che è la Napoli, osservata da vicino e raccontata attraverso l’epopea di un “malamente”, il boss Vincent Profumo . Un boss anarchico, boss bipolare per i suoi cambi di umore, capace di condannare a morte nua ragazza per uno sgarro e poi di commuoversi di fronte alla voce di Maria Callas.
"Non si sente il mare, poi si sente.Ma l'inferno non lascia in pace nemmeno i cattivi: tutti sono trascinati negli inferi per condividere lo stesso dolore, come le persone nei bassi, come le donne col tuppo nero costrette a piangere un marito o un figlio morto in una guerra non dichiarata.
La mente è offuscata, il caldo avanza. L'afa asfissiante della città malata copre i pori e in veste le anime dannate che annaspano cercando un pò di refrigerio, un pò di credito, una speranza cammuffata d auna finanziaria che promette soldi a pensionati fino a novant'anni .." pag 28
"Odio mio padre. E' un camorrista. Odio tutti i camorristi come lui. Mio padre non mi fa mancare mai nientema a me manca la cosa più importante, l'affetto di un padre vero .." pag 50Nel racconto si parla della mala cinese, si spiega come funziona il meccanismo delle tangenti: per esempio in un business sul settore ortofrutticolo che comprende la zona dal basso Lazio fino all'Irpinia:
"Si sente l'orrore. Si taglia col coltello.Infernapoli è un grido di dolore di tutti i disperati, di tutti i diseredati di una terra che sembra non avere speranza, se non la voglia di vivere, "il vizio della vita" dei giovani, cui nemmeno l'afa, la violenza, la munnizza, l'odore di sporco riusciranno a togliere.
Eppure c'è il sole. Il cielo terso e l'aria calda strapazzano i corpi di chi vuole la vita, la sente, la onora. [..]
Il mare aspetta i bambini delle colonie, unico riscatto e sogno di rivoluzione in una terra che invece arranca su sè stessa, popolata da uomini senza scrupoli occupati a nascondere traffici e imbrogli, a seppelire scorie e materiale radioattivo.." pag 52
Ministra Mariastella Gelmini, a telefono con Bisignani:Scrive Travaglio nel suo pezzo in prima pagina sul Fatto:
Guarda non è finita, io non mi faccio trattare come Bondi, mi dispiace ... questo Fortunato è un cafone, maleducato e anche impreparato perché alla fine, cioè, siccome non studia i dossier e non sa i tagli che ho fatto e i risparmi che ho fatto, lui si è permesso, dopo che io mi ero praticamente prostituita per costruirmi un rapporto con Tremonti (!!!, ndr), lui è andato a dirgli che io facevo la furba e stavo facendo emendamenti per moltiplicare ... e quindi figurati Tremonti ... è impazzito.
Bisignani a Briatore, sempre sul Sottosegretario Santanché:
La Santanché e i suoi hanno usato Berlusconi per mandare affanculo Fini, cosa che a loro non era mai riuscita.
Dago a telefono con Bisignani, sulla Ministra Mara Carfagna:
Quest'altra scema della Carfagna, no (…) che è sempre più matta perché, l'ultima che mi hanno detto è che lei vuole ... vuole veramente .. pretende davvero la mano di Berlusconi ... la sai l'ultima? Veramente vuole che Berlusconi la prenda ... la impalmi.
A questo punto sarebbe il caso di farla finita con le ipocrisie e approvare una legge di due righe che dica: i parlamentari non si possono arrestare mai, qualunque cosa abbiano fatto, nemmeno in flagranza di reato, neanche se stanno assassinando la moglie. Una legge che, per coerenza, dovrebbero votare tutti i partiti che negano regolarmente l’autorizzazione all’arresto dei parlamentari (Pdl, Lega e Udc), o magari ogni tanto votano Sì per fare bella figura, ma solo dopo aver accertato che vincerà il No (Pd).A proposito di liberali e di informazione, in Rai al peggio non c'è mai fine. non contenti di aver perso l'informazione di punta su Rai 2 con Annozero (sostituito da una fiction), di perdere Report su Rai 3, oggi leggi che anche Presadiretta di Iacona potrebbe non andare in onda.
Come è, dunque, possibile la costituzione di una sorta di interpartito se non appunto grazie al permanere di un sistema di zone d'ombra legittimate da malintese forme di garantismo?
Quello che qui viene messo in discussione non è la libertà del diritto di associazione[..] ciò che viene messo in discussione è la funzionalità e la credibilità di un sistema democratico nel suo complesso, quel sistema che costituisce la prima e imprescindibile garanzia per i diritti dei singoli che in nessun modo possono essere tutelati e difesi se non garantendo l'integrità del quadro entro il quale essi sono destinati a esplicarsi. [..]
[dobbiamo domandarci ] Se, cioè, accanto a ciò che viene dibattuto e operato di fronte ai cittadini possa esistere un versante occulto nel quale programmi e azioni destinate ad incidere nella vita della collettività vengano elaborati e portati avanti al di fuori, non dico di ogni controllo ma della stessa conoscenza dell'opinione pubblica.
Lascio agli economisti dibattere se l'esistenza di una economia sommersa finga da stimolo o sia di danno all'economia ufficiale, ma per quanto mi concerne non credo che vi siano dubbi che la politica sommersa non potrà mai rivestire un ruolo di complementarietà rispetto alla politica ufficiale, perché essa ne è in radice la negazione. [..]
Qui sta, io credo, il valore politico principale della relazione della Commissione: essa ci documenta la presenza di uomini affiliati alla loggia in buona parte delle vicende più torbide che hanno attraversato il paese nel corso di più di un decennio.
Da vicende finanziarie, come quelle di Sindona e di Roberto Calvi, sino ad episodi di eversione violenta del sistema, troviamo che la Loggia P2, con la sua segretezza, costituisce il luogo privilegiato nel quale entrano in contatto e si intrecciano ambienti disparati, che hanno in comune il fatto di agire al di fuori della legalità repubblicana.
Dall'esplorazione di questo mondo [..] possiamo trarre una conclusione principale di significato politico rilevante: che la politica sommersa vive e prospera contro la politica ufficiale; che una democrazia manipolata è in realtà una non democrazia; che ogni tentativo di correggere surrettiziamente e per vie traverse il sistema democratico significa in realtà negarlo alla radice dei suoi valori costitutivi.