La nostra è una democrazia parlamentare, i cui principi si appoggiano ad una Costituzione che ne sancisce i pilastri: Repubblica fondata sul lavoro, che garantisce a tutti un salario dignitoso, che garantisce a tutti un livello minimo di assistenza sanitaria. Una Repubblica che tutela la dignità della persona, la sua privacy.
Bisogna ricordarselo sempre quando si sente parlare di "attacco alla democrazia", "golpe": le parole sono importanti e quando si abusa di certi termini si rischia di svotarli del loro significato.
La nostra democrazia è sotto attacco perché delle intercettazioni sono uscite fuori dal tribunale (e/o dagli uffici della polizia giudiziaria) per essere stampati?
E allora era sotto minaccia anche quando l'Espresso e Repubblica pubblicavano gil audio di Patrizia D'Addario con l'allora presidente del consiglio Berlusconi.
Esiste un tentativo di complotto contro il governo (e contro il partito che è maggioranza al suo interno)?
Deja vu di quanto già sentito anni fa, quando la procura golpista era quella di Milano (contro cui gli esponenti di Forza Italia avevano inscenato una manifestazione) e i magistrati da cui diofendersi erano Bocassini e De Pasquale.
Attacco alla democrazia è scoprire (ma forse scoprire è una parola grossa) che è scomparsa la classe media, così dicono i dati Istat.
Attacco alla democrazia è leggere i numeri dell'occupazione, specie quella giovanile. Leggere i numeri e le storie dei laureati che non trovano lavoro e che se ne vanno via dal paese.
Attacco alla democrazia è leggere dell'inchiesta sulle mani della mafia sui supermercati Lidl qui al nord. Delle mani della ndrangheta sul business dell'accoglienza.
In questi giorni dove si discute di intercettazioni, fango, golpe come fossimo tifosi da stadio, mentre in Parlamento è passata la che introduce il reato di tortura.
Tra l'assenza di una legge e una legge che non potrà essere utilizzata cosa è peggio?
Come dobbiamo chiamare la notte di Genova, nel luglio 2001, quando alle persone picchiate selvaggiamente dalla polizia furono negate i diritti della Costituzione?
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