Prima delle inchieste su come
rivalorizzare le periferie, Alitalia e defibrillatori, il servizio di
Sabrina Giannini sull'alimentazione.
Perle ai porci: vedere come i maiali
finiscano anche nelle caramelle fa un certo effetto, ma del maiale
non si butta via niente.
Peccato che del processo industriale
dei maiali e degli allevamenti si sappia molto poco, nonostante il
tanto decantato made in Italy.
Davanti agli allevamenti mostrati da
Sabrina Giannini, di Amadori, ci sono divieti di ripresa: qui le
telecamere hanno mostrato animali feriti, costretti in spazi
ristretti, topi a spasso.
Le immagini sono state mostrate all'Asl
di Forlì: l'esito dell'ispezione dei veterinari ha confermato come
in quell'allevamento c'erano troppe cose non a norma.
Ma anche che Amadori ha sistemato ora
le irregolarità: l'indagine della magistratura è in corso, la
denuncia è nata da altri allevatori che avevano visto il vecchio
servizio di Report.
I veterinari che avevano fatto
un'ispezione qualche giorno prima della trasmissione avevano detto
che tutto era a posto.
Questa volta è toccato ad un
allevamento intensivo in Lombardia: anche qui molti farmaci, per
curare malattie degli animali ma col rischio di creare batteri sempre
più forti, col rischio di arrivare ad una pandemia che partirebbe
proprio da questi allevamenti.
L'Italia ha in Europa il livello più
alto di resistenza agli antibiotici: il rapporto su questo rischio,
il ministro Lorenzin non lo ha ancora pubblicato sul sito.
Ma dall'altra parte il ministro Martina
ha stanziato 8 ml agli allevatori, a pioggia, senza discriminare:
soldi che favoriscono i grandi, perché poco utili ai piccoli, che
per partire magari hanno bisogno di un mutuo. Sono soldi a favore
degli allevatori intensivi e non per quelli che li vogliono far
crescere all'aperto.
Dove i trattamenti antibiotici non si
fanno: se gli animali sono trattati bene, non si ammalano e non hanno
bisogno di medicine. Il tutto certificato dalle Asl.
Altra musica in quelli intensivi:
antibiotici anche nei mangimi nei “suinetti”, trattamenti ogni
giorno. Le malattie si preferisce prevenirle con trattamenti medici:
questo è il modello di allevamento che hanno in testa i nostri
politici?
È un modello che porta dei rischi:
rischio inquinamento, rischio pandemia.
Pochi controlli anche nelle macellerie:
un veterinario condannato per non aver controllato come avveniva la
macellazione è rimasto al suo posto.
La visione bucolica delle mucche e dei
vitelli al pascolo è falsa: animali pieni di medicinali, carne con
dei nitriti.
Il made in Italy e la dieta
Mediterranea ha poco a che fare con la carne (rossa o meno): più si
mangia carne rossa, più c'è il rischio che ci si ammali.
Nelle scuole, ai bambini, si dovrebbe
evitare insegnare una sana alimentazione, evitando quei prodotti con
sapori artificiali, come il prosciutto al sapore di biscotto...
Alitalia: come è andata a finire?
Il pareggio di bilancio è un miraggio
anche con Etihad.
Sbagliato il piano industriale, dice
Delrio: Gubitosi, nuovo AD rassicura che farà tutto quello che si
può fare, anche azioni di responsabilità.
Che faranno ora i 20 mila dipendenti?
Riusciranno a raddrizzare il timone i
nuovi commissari?
La grande scommessa di Michele Buono.
Il giornalista di Report è andato in
giro per il mondo per vedere come riqualificare le periferie: rendere
gli edifici efficienti, senza bisogno di troppa manutenzione.
In Olanda Energiesprong crea edifici
intelligenti e si fa ripagare dal risparmio sulla bolletta:
costruiscono tutto in fabbrica, dal tetto agli infissi.
Si creano case a contatore zero: il
governo olandese ha rimesso in moto l'edilizia, facendo risparmiare i
cittadini e riqualificando le case.
La sfida è creare opportunità
incanalando risorse nelle periferie: ci sono esempi nel mondo, come
quello olandese. Il commissario europeo ha visto tutti gli esempi,
raccolti in un rapporto e, cosa incredibile, gli ha dato retta.
Il servizio, dopo l'Olanda, ha toccato
la zona “nera” di Baltimora: quartieri poveri che non attirano
imprese o centri commerciali.
All'Arch Social Club hanno tenuto duro:
“Strange fruit” era una canzona che Billie Holiday cantava nel
locale, ora tenuto in piedi da due persone ostinate.
E il governo di Baltimora intende
puntare proprio nelle periferie, nei locali e negli edifici da
ristrutturare, col lavoro di ingegneri e architetti finanziati anche
da donazioni.
Gli abitanti della zona si riuniscono
per fare proposte e verificare lo stato avanzamento dei progetti: si
mettono a posto case, si riqualificano edifici, strade vengono
rifatte, si costruiscono scuole, campi per giocare.
E dopo la riqualificazione, i trasporti
pubblici: i quartieri si avvicineranno, le persone potranno spostarsi
e si renderanno più semplici i contatti tra persone e imprese.
Milano: la scommessa di Renato Galliano (politiche abitative del comune) è realizzare una città policentrica, non solo il centro ma tanti
centri collegati.
Anche Quarto Oggiaro: insegnanti ed
esperti affiancano i ragazzi per aiutare a realizzare le loro idee,
far nascere imprese che portano innovazione e creano reddito.
Startup sociali, si chiamano: come
quella che aiuta le persone in difficoltà nel muoversi in città,
con l'aiuto di volontari in macchina.
Nello spazio abbandonato di Quarto
Oggiaro verrà realizzato un orto: il comune ha invitato gli abitanti
ad andare avanti, i soldi sono arrivati col contributo del comune e
col crowdfounding.
Al Giambellino il comune ha fatto un
patto coi commercianti: si è creato un mercato comunale che è una
piazza di quartiere che è anche un luogo di aggregazione, anche un
luogo di cultura.
Nel gioco è entrata anche Cariplo per
riqualificare le case...
Al Parco sud c'è una cascina che
diventerà un polo agricolo all'avanguardia: niente pesticidi, dove
allevare piante e pesci con acqua filtrata.
Sono arrivati 6ml di euro dall'Europa,
altre risorse sono arrivate dal piano periferie del comune.
Nei quartieri Corvetto e Porto di Mare
si devono riqualificare le vecchie aziende di manifattura: sono
diventate una scuola danza, imprese che realizzano scenografie per il
ballo, spazi di coworking.
Gli investimenti comunali hanno un
ritorno sul territorio: ora l'amministrazione milanese intende
portare in città le aziende di manifattura, trasformata in modo
ecologico, in città.
Manifattura digitale, stampanti 3d,
zero inquinanti: abbattere il degrado, abbattere le differenze
sociali …
La scommessa di Report per rilanciare
le periferie: si parte da Roma, bella al centro e brutta nelle
periferie. Come si possono abbattere le differenze tra il centro e
Roma est?
Report ha simulato un piano per
generare ricchezza: colleghiamo scuole, con centri di ricerca, come
quello di Genova (finanziato dallo Stato), per aprire un laboratorio
e lavorare assieme con studenti e insegnanti.
Per studiare come creare plastiche
vegetali dagli scarti: lo hanno fatto nella fabbrica di Novara, alla
Novamont dove producono oggetti di bioplastica, da scarti.
Riconvertono siti industriali inattivi,
come quelli presenti nella periferia romana: aziende che possono
convivere con le case, come succede a Novara.
Si mette assieme scuola, ricerca,
impresa: si crea una catena di valore attorno alla scuola, ci si
concentra sui vegetali, da cui creare oggetti di bioplastica.
Oggetti come bottigliette, oggetti per
uso quotidiano, biodegradabili per definizione: serve un incubatore
per far nasce l'impresa, come Impact Hub.
L'incubatore consente che le idee, come
quelle nate da Tor Sapienza, riescano a vedere la luce, i soldi
arrivano da una fondazione, che mette anche la managerialità.
A Milano un'altra fondazione che mette
in rete le idee è quella di Cariplo: prendono idee dall'Italia e
dall'Europa, per farle crescere.
Scuola, ricerca, impresa: servono spazi
per questa attività, ma a Roma spazi abbandonati non mancano.
Spazi dove collocare scuole di
formazione, laboratori e impresa.
Serve una mappatura degli immobili
però, per non rischiare di perdere degli immobili, lasciati
abbandonati.
Per questo in Canada la mappatura
l'hanno fatta partendo dal basso: l'istituto di statistica, con
sistemi pubblici, hanno creato una applicazione per inserire tutte le
informazioni sugli edifici, a partire dalla mappa satellitare.
Dall'applicazione si inseriscono
informazioni sugli immobili, sulla destinazione: i dati una volta
aggregati sono a disposizione di tutti, per capire come si sono
trasformate le città.
Sono dati che servono anche alla
politica per prendere le sue decisioni.
Anche a Roma, potrebbero essere i
cittadini ad inserire tutte le informazioni sulle caserme
abbandonate, su ex imprese lasciate vuote: senza i dati aggiornati i
piani territoriali delle amministrazioni sono destinati a fallire.
Perché le università non potrebbero
realizzare questo database di immobili anche in Italia?
Perché non mappare i dati come le
informazioni sul consumo energetico?
Noi spendiamo milioni in riscaldamento
e in manutenzione: ci sono milioni di abitazioni da riqualificare.
In Germania hanno realizzato un modello
virtuale di queste abitazioni, per aumentare la produttività nei
cantieri, per controllare a distanza lo stato di avanzamento.
In Olanda Energies prong ristruttura
case puntando sull'efficienza energetica: in due settimane o meno
trasformano vecchie case in case a contatore zero, per il
riscaldamento.
Tutto grazie alla progettazione in
industria dei pezzi, poi montati sulle case, sia dentro che fuori.
Si può fare anche in Italia: sarebbe
una opportunità importante, perché il valore immobiliare in Italia
è 4 volte il PIL, si rimetterebbe in moto l'edilizia.
Serve creare formazione nelle società
edili, per questo nuovo modello di costruzione: la disponibilità da
parte delle aziende di costruzione c'è, serve anche la domanda.
Servono imprese che si spostano in
queste aree e che portano dietro di sé bar e ristoranti: aziende
come il centro medico Sant'Agostino, che fa sanità sociale, colmando
i vuoti del pubblico.
E poi il giornalismo, una scuola di
giornalismo alla radio, con l'aiuto di Radio 3, per creare una web
radio a Tor Sapienza.
I soldi per la suola di Tor Sapienza da
dove prenderli? Dai soldi del piano periferie, soldi di finanziatori
privati e di imprese. Investimenti produttivi che ripagherebbero i
finanziatori, di questo è fiducioso Marcello Minenna.
In Europa sono rimasti interessati a
questa simulazione: il portavoce della commissione europea ha
lasciato la palla agli amministratori italiani, che potrebbero
prendere questo progetto di Report per realizzarlo, tanto non ha il
copyright.
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