I crediti malati delle nostre banche,
il segreto social di Salvini e come vengono gestiti i nostri parchi.
Le banche sono la preoccupazione
della BCE, nelle nostre banche ci sono 349 mld di crediti malati:
crediti concessi a 10ml di italiani.
Ma una maggior parte riguarda poche
specifiche figure: Caltagirone, Sorgenia, Mezzaroma ..
L'Europa ci chiede di non sottostimare
più il problema dei crediti: o li mettiamo in vendita o le banche
dovranno metterci i soldi.
Per il momento lo Stato metterà 20
miliardi nelle banche, come MPS: saranno sufficienti?
Nel frattempo, Paolo
Mondani racconta la galleria di errori da non fare, nel
crediti.
Oliver Stone, nell'intervista ha
ricordato la figura del padre, banchiere, la deregulation degli anni
80 90, la fine delle banche di investimento per quelle che fanno
speculazione.
La causa del caos del 2008 sono i
debiti: ora non abbiamo imparato nulla, tornano i debiti e il casino.
Dal 2014 la BCE vigila sulla banche
italiane: queste hanno prestati troppi soldi, nonostante le
rassicurazioni di Visco, siamo osservati speciali.
Bankitalia e la politica se ne è
accorta tardi: anziché risolvere il problema dei crediti deteriorati
si è preferito mettere mano alle popolari, con la riforma del 2015.
Marcello Minenna punta il dito sulla
finanza di relazione, alla base di questi debiti: mutui delle
famiglie e crediti degli immobiliaristi.
Antonio Muto è indebitato con MPS:
costruttore mantovano arrivato dalla Calabria, ha ora 27ml di debito
in sofferenza.
Se la società fallisce, ricorda il
costruttore, poi la banca non ha nulla con cui rivalersi: ma dei 27ml
stanziati per MPS, Muto ha usato solo 13ml per i lavori per
Mondadori.
I documenti promessi da Muto, per
spiegare la fine dei soldi in prestito, non sono arrivati.
E ora MPS ha 45mld di crediti
deteriorati: il fondo del governo per salvarla ammonta a 20
miliardi.
Muto ha ottenuto il fido assieme all'ex
senatore Bonferroni, fido ottenuto dall'AD Viola.
L'ingegnere Magistrelli, che ha
lavorato per Muto, ha spiegato che MPS non ha controllato il costo
dei lavori e che c'è stata la volontà di far fallire la società di
costruzione per Foro Mondadori.
Così avrebbe potuto non pagare gli
artigiani e i professionisti al progetto.
Un pentito della ndrangheta ha
raccontato delle minacce di Muto all'ex sindaco Brioni,che si
era opposta alla sua lottizzazione in una zona periferica di Mantova.
Muto si difende dalle accuse di essere
il referente della ndrangheta, dicendo di non conoscere Grande Aracri
e che il suo cognome è diffuso.
In primo grado è stato assolto dalle
accuse.
La Carife ha fatto crac nel 2015,
dopo 3 anni di commissariamento: ora è stata rilevata dalla banca
popolare di romagna.
I crediti deteriorati sono stati
concessi ad amici della Fondazione e del comune di Ferrara: 300 ml
sono stati concessi al costruttore Mascellani, poi ci sono Siano,
Bellavista Caltagirone, Bertolini.
Si parla di 350ml di euro, il capitale
della banca è stato prestato in tutto: i consiglieri di
amministrazione erano espressione dei beneficiati del prestiti.
L'azione di responsabilità nei
confronti degli ultimi CDA ha cercato di mettere in luce questi fidi:
in questi consigli sedeva Gennaro Murolo, ex DG di Carife.
Nei suoi confronti l'accusa è di aver
favorito Siano, per una operazione immobiliare in Lombardia:
vicenda di cui si era interessata perfino la Banca d'Italia. Perché
si erano dati soldi per pagare le tasse ai Siano, non solo per una
ipotesi di edificabilità.
Caltagirone ha preso 70 ml da
Carife ed è uno dei più grandi debitori d'Italia: ha debiti con
tante banche, nati dopo il crac della sua società Acqua Marcia.
Le banche più esposte MPS, Veneto
Banca, Carife: i magistrati ora stanno cercando di capire se i soldi
sono usciti da Acqua Marcia per finire in società offshore del
gruppo.
Sorgenia è debitrice con MPS:
De Benedetti se ne è uscito, cedendo il suo pacco di azioni alle
banche, anche se aveva i soldi per capitalizzare.
Banca Etruria ha prestato soldi
per la società di costruzioni di Rosi, di cui era anche ex
presidente: un bel caso di conflitto di interesse, per una banca che
poi è finita male.
Rosi si difende, incredibile, dicendo
che era solo amministratore di Città Sant'Angelo Spa: ma nel 2008
aveva erogato un fido, da Etruria, per una azienda di cui era nel
cda.
Ora i 2 mld di crediti sono in parte
coperti con i soldi dei conti correnti delle poste e coi risparmi
delle poste: ci sono 200 tra amministratori bancari accusati di
corruzione e di falso in bilancio, è una realtà che ci sono
magistrature che vorrebbero fare luce su queste inchieste, ma non
hanno i mezzi.
Questa è la realtà, altro che
giustizialismo come racconta Rosi al giornalista di Report.
La lista delle banche più esposte è
lunga
Unipol 380%
MPS 262
Veneto Banca 238%
BPVicenza 210
(la lista si trova sul sito di Report)
Non è colpa della crisi ma anche
perché molti banchieri hanno nascosto i debiti, hanno avuto un
rapporto incestuoso coi creditori, chi vigilava non ha vigilato.
Banca popolare di Vicenza: la
banca prestava soldi a pioggia e in cambio il creditore doveva
comprare azioni della banca, per migliorare lo stato della stessa.
Tra questi beffati anche Marchini, che
ha perso 35ml di euro, quando le azioni sono crollate.
Mentre alcuni amici di Zonin sono
riusciti a vendere prima.
Banca Marche è fallita anche lei
nel 2015: le fondazioni di Pesaro e Chieti erano nella
maggioranza del CDA, i debiti venivano occultati e ora la procura
indaga per bancarotta e per corruzione.
I soldi della banca finivano a persone
non affidabili, senza patrimonio: il cda, la società di revisione ha
sempre certificato i bilanci.
Tra i debitori troviamo anche qui
costruttori locali: perché Bianconi ha affidato soldi a questi
imprenditori? Ne avrà avuto un tornaconto?
Banca d'Italia si accorge dei problemi
nel 2012, Bianconi se ne va con una buonuscita da 1,5 ml di euro.
Uscito e rientrato con un contratto
nuovo, per arrivare ai 40 anni di contributi.
Tra gli indagati anche Franco D'Angelo,
sindaco revisore: chiedeva contributi per avere dei prestiti da Banca
Marche.
Altro indagato, Casale, l'uomo che ha
portato in Italia il Bingo: ha alle spalle debiti per 500ml
Mondani ha poi toccato i casi di
Zalenky, delle nomine di Bazoli in UBI …
Mentre i crediti deteriorati sono
cresciuti di 5 volte in questi anni, sono cresciuti anche gli
stipendi dei manager.
E le banche erogano debiti a grandi
costruttori, come quelli romani: i Mezzaroma ad esempio.
Il fondo Atlante dove servire a
coprire i buchi delle banche popolari: con soli 4 mld si è riusciti
a coprire i problemi della banca popolare di Bergamo e di Veneto
banca.
Mentre noi dormivano gli altri hanno
agito: la Germania e la Gran Bretagna hanno immesso centinaia di
miliardi per salvare le loro banche, come Belgio, Portogallo e
Spagna.
Gli Stati Uniti hanno messo 800mld per
coprire i titoli tossici.
Ma qui in Italia abbiamo lasciato che
il problema scoppiasse, quando era troppo tardi salvarle con soldi
pubblici.
E ora come facciamo?
Un aumento di capitale o vendere i
crediti alle società avvoltoio estere, come chiede la BCE.
Sarebbero soldi che escono dall'Italia,
nella seconda ipotesi: se li gestissimo in casa probabilmente ci
guadagneremmo qualcosa.
Se una banca fa crac, per il Bail in,
non interviene più lo stato: ma quando la Germania ha salvato le sue
banche non era un aiuto di stato?
La Germania è intervenuta prima della
scadenza del 2015: il deputato Boccia imputa al governo Renzi il non
aver avuto la forza di aver agito per tempo, per le banche.
La bomba Deutsche Bank: dentro
la DB ci sono 41mld di crediti derivati, creati con la speculazione e
con la scommessa sul debito.
L'Europa e la BCE ha ricevuto pressioni
dalla Germania, per evitare che si toccasse la sua banca con regole
troppo stringenti.
Il fiscal compact: se ratificato
quest'anno, darà i suoi effetti nel 2018: Se spendi 100, devi
mettere a bilancio 100, questo dice il fiscal compact, questo ci
costringerà a tagliare i debiti, il fiscal compact è il
responsabile dell'attuale recessione, dell'aumento dell'Iva
necessario per tenere in ordine i conti.
Aumento dell'Iva anticipato da Padoan,
prima che Renzi lo stoppasse.
Ma il problema dell'Europa è anche la
Germania con le sue politiche di austerity, con la bilancia di
esportazione fuori dai limiti, coi suoi salari bassi.
Dovremmo allearci con la Francia per
cambiare politiche economiche: cosa difficile con l'elezione di
Macron.
Qui un pezzo del servizio su Reportime
Qui potete scaricare la trascrizione PDF della puntata
HEINER FLASSBECK – EX VICEMINISTRO FINANZE GERMANIAIl problema dell’Europa non siete voi, è la Germania che con salari troppo bassi e ilsurplus commerciale alle stelle ammazza gli altri stati. Con le politiche di austerità la Germania sta distruggendo l’Europa. É così che diventano più forti i partiti antieuropei.Se l’Italia e la Francia formassero una coalizione dicendo: “ehi Germania,devi smetterla! Bisogna tornare a investire!” solo allora avremmo una chance.SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPOAllora, se lo dice lui, che è stato viceministro delle finanze del governo tedesco, forse qualche consiglio vale la pena ascoltarlo. Anche perché noi rischiamo, come abbiamo sentito, di trovarci alla fine del 2017 al centro di una tempesta perfetta.Se la BCE non prolungherà il Quantitative Easing, cioè praticamente, l’immissione didenaro fresco nelle nostre banche per acquistare parte del debito pubblico, rischiamo di trovarci sulle spalle 240 miliardi, che dovremmo in qualche modo ricollocare. Ma dove se il sistema bancario, il nostro sistema bancario, è ridotto in questa maniera? Poi dopo ci sarebbe da votare per il fiscal compact, per farlo diventare dirittocomunitario. È il patto sul bilancio con l’Europa che in sintesi molto estremasignificherebbe, potrebbe significare che se spendi 100 per costruire un ponte, devitogliere 100 da una scuola o da un ospedale.Ecco, cosa fare per uscire da questa tempesta perfetta? Per una volta tanto potremmo mostrare i muscoli! Allearci con un paese anche importante e poter cercare di cambiare le carte in tavola. Ma prima dovremmo diventare più credibili, avere i conti più trasparenti e dimostrare di poter spendere anche in maniera migliore di come abbiamo fatto adesso. Solo dopo aver fatto tutto questo potremmo chiedere per esempio che dal pareggio di bilancio possano essere tenuti fuori gli investimenti per portare capitali, linfa vitale al nostro tessuto economico e imprenditoriale che è ridotto al boccale d’ossigeno. È come un corpo che non è più in grado di produrre cellule vitali. Guardiamoci un po’ intorno e vedremo, e scopriremo che le grandi aziende che portano economia, che trascinano l’economia nel mondo hanno meno di 15 anni. A noi invece cosa è rimasto?
Qui un pezzo del servizio su Reportime
Qui potete scaricare la trascrizione PDF della puntata
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