19 maggio 2017

Di che parliamo oggi

Non c'è peggior sordo di chi non vuole ascoltare e preferisce ascoltare la sua voce.
Sui posti di lavoro, la cui crescita, vanto del governo passato è crollata con la cessazione degli sgravi.
"Lavoro, contratti stabili al palo: in due anni crolla il tempo indeterminatoNel complesso ci sono 322mila nuovi posti di lavoro, ma quelli fissi sono solo 17mila: frenano del 58% sull'anno scorso, che era già stato a ritmo ridotto rispetto al 2015 incentivato"
Sui voucher che escono da una parte (e dunque niente referendum) per forse rientrare dalla finestra, per le aziende sotto i 5 dipendenti: giusto il numero di giocatori una squadra di calcetto.

Sulle intercettazioni: attacco alla democrazia, una "insopportabile violazione della libertà dei cittadini, dello stato di diritto e degli equilibri istituzionali" racconta il presidente emerito al Corriere. Pensavamo di morire democristiani, magari. Stiamo morendo tutti berlusconiani.
Perché siamo in Italia e non in America dove le intercettazioni su Trump stanno mettendo in difficoltà il presidente USA.

Per fortuna il direttore di Repubblica ricorda a tutti quale sia il ruolo del giornalista (diverso da quello del magistrato):
Ma la rilevanza penale e quella giornalistica non sempre coincidono.La storia della telefonata tra i Renzi ne è un chiaro esempio: non fa parte degli atti dell'inchiesta romana e non risulta sia stata mai fatta trascrivere dal pubblico ministero, quindi per la magistratura non aveva valore per sostenere l'accusa. Per l'opinione pubblica invece un valore ce l'ha, mostra il rapporto tra l'ex presidente del Consiglio e il padre e risponde a molte delle domande che i cittadini si sono fatti in questi mesi sulle relazioni e le complicità familiari. E in questo caso richiamare un diritto alla privacy non è corretto: la Corte europea dei diritti dell'uomo ha sostenuto più volte che la tutela della riservatezza si restringe quando si tratta di personaggi che hanno responsabilità pubbliche e allo stesso tempo si allarga il diritto di informare i cittadini.Così se il testo di quella conversazione, che ha una evidente rilevanza giornalistica, fosse arrivato sulle nostre scrivanie anche noi l'avremmo pubblicato, come Marco Lillo sul Fatto Quotidiano, e saremmo ipocriti se sostenessimo il contrario.
Parlano di gogna mediatica contro un partito (e un governo) che ha occupato la Rai e che di certo non può lamentarsi di una stampa ostile.

Sulla legge elettorale che dai tempi del porcellum siamo riusciti a peggiorare più di una volta.
Con l'Italicum e ora col Verdinellum (o Rosatellum) di cui Gilioli da una esauriente descrizione qui.

"Mi riferisco in particolare alla metà (metà) di Parlamento eletta con le liste bloccate scelte dall'alto, un mostriciattolo che ci trasciniamo dietro dal Porcellum.E mi riferisco anche al meccanismo che permette ai big del partito e ai loro cortigiani di avere l'elezione praticamente assicurata, attraverso la candidatura multipla, una nel maggioritario e tre nelle liste bloccate.Chi mi segue sa che non esattamente da oggi considero la questione della distanza tra cittadini e Palazzo - quindi tra tra rappresentati e rappresentanti - una di quelle fondamentali per ridare fiato e sangue alla democrazia rappresentativa in crisi - e alla democrazia tout court.Il Porcellum era la negazione più evidente di questo principio. Ma mi pare che anche il Rosatellum tenda a ignorarlo, e a fischiettare guardando altrove."
Legge elettorale, una politica trasparente, il lavoro, la gestione dei migranti e una soluzione che si occupi dell'esodo dai loro paesi e non solo degli sbarchi.
Ma forse oggi ci occuperemo dell'atto di violenza compiuto da un ragazzo con origini nordafricane, alla stazione centrale.
Il palco per l'ennesimo show è pronto.

Nessun commento: