“Travaglio sa, lo sa benissimo, che non sono renziano, come non ero berlusconiano, né sono mai stato altro. Entro in cabina elettorale e voto e poi esco e me ne dimentico e faccio il mio lavoro. ..Però se lo scrive Travaglio, in modo apertamente disonesto, perché sa benissimo che non è vero, e cioè alimentando questo clima orrido di sospetto e di calunnia, e lo fa sulla mia pelle, e mi fa passare per uomo prezzolato, io glielo dico: Marco Travaglio sei un uomo disonesto, sei molto più disonesto dei disonesti che credi di mettere al muro con la tua maschera di Robin Hood, ed è sempre Carnevale”.Feltri non è renziano.
Infatti ecco come racconta la vicenda Consip nell'editoriale di ieri
Ed è forse utile per aggiornare i fondamenti del dibattito pubblico, sempre più precostituzionali, creativi e soprattutto sbrigativi: naturalmente al servizio della verità. E allora conviene ricostruire tutto daccapo. L’inchiesta su Consip, la centrale unica degli appalti pubblici, parte dalla Procura di Napoli lo scorso autunno. Su alcuni giornali appaiono le prime notizie, perché sappiamo che il diritto all’informazione pubblica è diventato predominante rispetto ai doveri della giustizia (ci si ricorderà il capolavoro dell’interrogatorio a Virginia Raggi reso in diretta a qualche sito).Le cimici, la fuga di notizie di cui sono accusati Lotti e due generali dei carabinieri, le dichiarazioni di Marroni, la presunta corruzione per l'appalto Consip, il ruolo dell'imprenditore Romeo, i pizzini coi soldi per T e L?
Tutto sparito nella versione edulcorata dove, a farla da padrone ci sono gli errori di Scafarto (che diventano "conclusioni fantasiose"), sulle intercettazioni rilevanti o meno etc etc
A parte che essere considerato renziano non dovrebbe essere offensivo, diciamo che Feltri ha una visione dei fatti che guarda caso coincide con la linea difensiva dei renziani.
E ognuno di noi che legge le notizie su più giornali può farsi la sua opinione.
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