Come se nulla fosse, abbiamo cancellato il voto del referendum, le bocciature della Corte Costituzionale, l'assenza di una legge elettorale, la manovrina di primavera e gli altri dossier sui tavoli dei ministri (da Alitalia ad Almaviva).
Archiviati i ponti (che tanto dispiacere danno ai cultori del PIL), il 25 aprile (al grido di Bella Europa) e anche il 1 maggio (che negli anni del lavoro liquido è diventata solo la festa delle frasi fatte), siamo arrivati a queste primarie che hanno dato una riverginità al candidato Renzi.
Che ora, grazie a quei 2 ml scarsi, riconquistata la segreteria e il controllo del partito, può riprendere la corsa alla presidenza.
Si arriverà al voto anticipato?
E se sì, con quale legge elettorale?
E come la mettiamo con le promesse fatte con l'Europa?
E come verrà risolta la la grana di Alitalia (eh se ci fosse Silvio..)?
E sulla base di quale programma (dell'eventuale centro sinistra) si andrà a votare?
E quali alleanze verranno stipulate prima e, cosa ancora più importante, dopo?
Nel discorso della vittoria, il segretario candidato presidente ha spiegato che non è una rivincita ma "un nuovo inizio, non il secondo tempo della stessa partita".
E ha aggiunto che domenica ha vinto "tutto il Pd, quello che non si è vergognato delle cose che abbiamo fatto sino a ora".
I voucher,il jobs act, l'innalzamento della soglia del contante, la buona scuola, il falso in bilancio col buco ..
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