25 maggio 2017

Tra artisti un accordo si trova

Forse è giusto così.
Se Vespa si può difendere dicendo che, no, non è un giornalista ma solo un artista, allora anche i politici che vanno nel suon salotto televisivo in tarda notte non sono veri politici, rappresentanti delle istituzioni.
Ma artisti anche loro: tronisti, veline della politica, venditori di padelle senza coperchi, saltimbanchi e poltronisti buoni a cambiare partito ad ogni cambio di vento.

Meglio saperlo prima, però.
Questo spiega come mai Berlusconi ha potuto firmare il patto con gli italiani sulla scrivania di Porta a porta, prendere in giro gli italiani per gli impegni non mantenuti, senza suscitare grossi problemi nei suoi elettori, nel mondo del giornalismo.
E questo spiega come mai tanti altri esponenti del mondo dell'arte (intesa come arte del poltronismo) non disdegnino fare delle comparsate nella stessa trasmissione: non ultimi i renziani che, anziché togliere i partiti dalla Rai (e dal piazzare giornalisti amici nei posti chiave) hanno scelti di fare come tutti gli altri.

Tra artisti (intesa sempre come arte dell'inganno, del poltronismo, dell'apparire) ci si intende bene.
Specie sulle leggi elettorali: siete pronti a rivedere in scena il caro Silvio (e i suoi interessi senza conflitto)?
Preparatevi.

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