11 maggio 2016

La storia dei Frecciabianca che erano diventati rossi

"Esprimiamo soddisfazione - spiegano Parolini, Rolfi e Girelli - per l'approvazione della nostra mozione durante la seduta odierna del Consiglio Regionale. Dopo l'accordo siglato settimana scorsa, raggiunto a seguito di una serrata trattativa fra la Regione e Trenitalia, il Sì da parte dell'Aula di Palazzo Pirelli conferma e rafforza l'impegno messo in campo dalla Lombardia per salvaguardare i diritti dei pendolari, inizialmente calpestati da decisioni prese unilateralmente dalla dirigenza di Trenitalia". "Si tratta - proseguono - di un risultato di notevole importanza, reso possibile dalla stretta collaborazione venutasi a creare fra gli attori politici e istituzionali, con gli utenti dei Frecciabianca, che dopo le giuste proteste messe in campo nelle passate settimane, hanno ottenuto il riconoscimento della Carta Plus per l'utilizzo dei Frecciarossa".
La prosa è alta, degna all'apparenza di un accordo politico in cui i membri eletti in regione danno l'impressione di lavorare per il bene comune.
La realtà, a leggere tra le righe, è che si sia intervenuto post, dopo cioè che Trenitalia aveva deciso di sostituire i treni Frecciabianca con i Frecciarossa.
A discapito dei pendolari che ogni giorno viaggiano sulla linea Verona Brescia Milano.

Trenitalia avrà parlato con la regione prima di prendere la decisione?
E in regione, si sono mossi per aiutare i pendolari oppure solo perché questi ultimi, abbastanza arrabbiati, hanno fatto un sit di protesta a Brescia (e sono pure finiti nel TG regionale)?

E, ancora, come andrà a finire dopo il dicembre 2016?
Forse era il caso di pensarci prima, ai poveri pendolari.
Ma forse si fa più bella figura ad intervenire dopo, con un bell'annuncio sui giornali.
Perché i pendolari, specie se viaggiano su treni stipati, in ritardo, a rischio soppressione, tendono a prenderla male.

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