Nel romanzo scritto da Aldo Giannuli
assieme a Ivan Brentati si parte da un fatto storico realmente
avvenuto (la morte di un ingegnere della Fiat) per raccontare la
Storia mai raccontata sino in fondo del nostro paese, durante i primi
anni della guerra fredda.
Tra i documenti su cui si sono basati i
due storici nella ricerca, anche le lettere di Indro Montanelli
all'ambasciatrice
Clare Boothe Luce:
In caso di fallimento [del colpo di stato americano in Italia] o sembra che l'America dovrebbe almeno approntare una Formosa per concentrarvi le forze destinate a una riscossa che in Italia sarebbe più facile, o meno difficile, che in Cina. Parlo della Sicilia naturalmente. In quest'isola che, comunque, non avrà mai una maggioranza comunista, c'è un governo regionale in mano ad anticomunisti , sia pure deboli e irresoluti. Ho pregato il principe Raimondo Lanza di Trabia di porre il quesito all'on. Restivo e ai suoi colleghi: cosa farebbe questo governo di fronte ad una vittoria comunista nel resto del paese: accetterebbe il fatto compiuto, proclamerebbe l'indipendenza? Il principe Lanza di Trabia è un giovane coraggiosissimo avventuriero che, se invece che principe, fosse nato proletario, si sarebbe chiamato Salvatore Giuliano e come lui sarebbe finito. Ma appunto per questo gode di grande prestigio nell'isola e soprattutto è in eccellenti rapporti con la mafia, che laggiù ha un potere decisivo, molto più grande di quello del governo.Lanza di Trabia mi ha risposto giustamente: «Se Restivo, o di sua spontanea volontà, o per nostra imposizione, proclama l'indipendenza e chiede la protezione della flotta americana, la flotta americana è disposta a proteggerla?».
Erano
gli anni '50, la minaccia dell'invasione sovietica doveva sembrare
più reale di come la percepiamo oggi e in certi settori dello stato,
nella DC, nei grandi gruppi industriali, il sorpasso del PCI era
visto come un pericolo.
Per
questo serviva prepararsi per tempo, con
l'appoggio militare dell'America ma anche con l'aiuto di amici
come Lanza di Trabia, nobile siciliano, amico dei mafiosi:
“«Pazzesco: fare della Sicilia la base d'appoggio della revanche restauratrice con l'aiuto della mafia e di Franco Restivo, il democristiano, il democristiano presidente della Regione ... ».[..]Il gigante americano e il gigante sovietico battagliavano sopra l'Europa, e la loro ombra oscurava tutto il continente. Aveva detto bene Villa: una guerra per procura. Una una guerra talmente fredda da diventare ustionante, come il ghiaccio sulla pelle.Riavvolgere il nastro.Ripensò alle decine di compagni allontanati dalle fabbriche. L'onorevole Togni che sbraita in Parlamento. Grida, strilli. «Assassini!» Gli anni che aveva vissuto, i suoi anni. Gli anni che avevano deciso la sua vita. Gli anni di Clare Boothe Luce, Eisenhower e Scelba. Gli anni in cui Montanelli aveva potuto concepire la follia di quelle lettere. Gli anni in cui era stato assassinato l'ingegner Codecà.Riavvolgere il nastro”.
Lettura
interessante, questo libro
L'insolita morte di Erio Codecà di Aldo Gianunli e Ivan Brentati
(sperling & Kupfer), sulla nostra Storia, sulla nostra
democrazia.
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