La lotta alla mafia, fatta di
arresti eclatanti, che non colpisce i loro patrimoni, finiti nelle
banche e nel mondo della finanza: le mafie cambiano pelle e noi come
le combattiamo?
Ma prima delle confische ai beni
mafiosi, il servizio sui brevetti: una battaglia a colpi di
cause legali, come quella fatta tra Apple e Samsumg.
Noi italiani, popoli di inventori come
siamo messi?
E chi regola l'ente dei brevetti in
Europa? Un ente senza controllori con l'importanza di uno stato.
Il servizio di Paolo Mondani: la guerra dei brevetti.
La Ferrari NV, la holding, ha sede in
Olanda: è un paese duttile per la fiscalità, ben disposta dei
contribuenti come FCA, che non paga le tasse in Italia.
Come la Ferrari: se si spostassero i
brevetti fuori dall'Italia sarebbe un bel danno per l'Italia.
Marchi e brevetti si spostano nei
paesi a più bassa tassazione: buona parte degli 8 miliardi della
Ferrari sono legati a marchi e brevetti, tassati al 31,4%.
In altri paesi la media è del 10%: con
la legge di stabilità del 2015 è stato introdotto il patent box,
con la tassazione dimezzata al 16%.
Siamo quasi gli ultimi in Europa: in
Olanda c'è una tassazione del 5%, UK 10%, Belgio 6,8%, Cipro 2,5%,
Portogallo 15%...
L'Olanda al 5% permetterebbe alla
Ferrari un bel risparmio: che se è solo fittizio sarebbe forse un
reato.
La Germania dice ai suoi
imprenditori che non devono scorporare: se vuoi andare via ti porti
via tutto, anche la produzione, per il principio per cui le risorse
devono tornare al paese che le ha generate. I tedeschi la sanno
lunga.
Nel 2014 il numero dei brevetti
italiani era sotto la media europea, oggi siamo dietro Singapore e
Corea: eppure gli inventori ci sono.
Come i due ragazzi che hanno preso gli
scarti della canapa per fare filamenti per stampanti 3d, più
resistenti delle plastiche, dell'alluminio, più leggero delle
plastiche comuni, più economico delle bioplastiche.
Molte aziende li hanno contattati,
cercando di comprargli il brevetto, col pregiudizio che “tanto
voi non potete produrli”.
Bioplastica di canapa significa
chimica verde, dove noi siamo all'avanguardia, con la Versalis:
ma il proprietario Eni ha deciso di vendere l'azienda e i brevetti ad
un fondo con sede alle Cayman. SK Capital ha tutte le società nel
paradiso fiscale del Delaware. Sono investitori senza nome, che
vorrebbero comprare Versalis senza indicare da dove prendere i soldi.
La compreranno a debito come Telecom?
Leonardo Maugeri, ex manager Eni, ha
raccontato la trasformazione dell'Eni verso la cultura verde: è
stato un costo brevettare, ma questo era un investimento.
Come il bioshopper, miglior brevetto
europeo nel 2007, ricavado dai cardi.
Tra i lavoratori della Versalis c'è
molta preoccupazione, temono che SK Capital non abbia capitali a
sufficienza per gli investimenti: nella trattativa c'è Scaroni ex AD
di Eni.
Perché non si trova un soggetto
italiano che ha già una storia?
Le domande di brevetto si presentato
a Monaco, all'Epo, dove le esaminano e poi concedono il titolo:
servono 4 anni di tempo, con un costo per il brevetto non
indifferente, circa 50mila euro all'inizio e poi circa mille euro
ogni anno.
Per le corporation c'è una corsia
preferenziale? Canon Bash, Samsumg, Microsoft avranno un trattamento
di favore, perché essendo big, portano più soldi all'ufficio.
Peccato che questo sia a discapito
dei piccoli inventori, anche quelli italiani.
Un ex dirigente della Sogin ha
raccontato la sua idea per una centrale nucleare in sicurezza, col
reattore sotto terra, con meno rischi per la sicurezza.
Il brevetto è stato depositato in
Cina, negli USA, dove ha avuto l'attestato. In Europa ha fatto
domanda e aspetta una risposta da 9 anni.
Giorgio Marcon scrive perizie
per i tribunali, per gli incidenti: il suo brevetto è il
riflessometro, per inibire l'accensione del veicolo se non è in
sicurezza.
Nel 2013 ha iniziato a depositare il
brevetto poi arrivato nel 2015: non l'ha presentato a Monaco, temendo
inganni, ovvero che qualcuno lo porti fuori alle industrie dell'auto.
Sergio Sulas ha inventato una
bussola infallibile per chi viaggia in mare. Il prototipo è costato
100mila euro, ma servivano risorse per produrlo: è stato brevettato
all'Epo a Monaco e negli USA, dove è più difficile brevettare ma è
più facile poi produrre.
Anche in Italia esiste un ufficio
brevetti per chi vuole brevettare solo in Italia: a Monaco si ha un
brevetto che vale in tutta Europa, che costa di più.
Ma che non è detto che protegga da
tutti i furti di idea: se sei grande puoi mettere in pista avvocati
di peso altrimenti sei costretto a scendere a patti con l'altro.
Come funzionano le cose all'Epo.
Sembra di stare dentro la Corea –
spiegava Gabanelli: Epo è un ente extra territoriale senza nessun
controllo, come accadeva nella Fifa di Blatter.
Il presidente Battistelli gestisce in
modo opaco l'agenzia: un esaminatore rimasto anonimo raccontava di
scatti di carriera, favoritismi per aziende famose, scarsa
trasparenza sui fondi incassati (da Apple 2 ml di euro).
Per poter scioperare serve
l'autorizzazione del presidente: Mauro Masi è membro del cda
dell'Epo, raccontava di come sia arrivato il momento di cambiare le
regole.
Epo non dipende dall'UE, è un ente
privato, i dipendenti hanno l'immunità: gli stati membri dovrebbero
controllare, ma non esiste un organo indipendente di controllo, oltre
il CDA.
Qui gestiranno il brevetto unitario,
per tutti i paesi europei: fuori è rimasta fuori la Spagna, ma serve
una corte unificata sui brevetti con giurisdizione su tutti i
brevetti in Europa.
5 sedi, tre lingue, una corte d'appello
in Lussemburgo: in Italia arrivano solo in vacanza, colpa dello
scarso peso politico italiano?
Col brevetto europeo saranno
avvantaggiati i grandi marchi: per i piccoli inventori, far valere le
proprie ragioni nei contenziosi sarà difficile, visti i costi
elevati (tra 200-400 mila euro).
L'inventore del Tutor, Romolo Donnini,
ha raccontato la sua storia: presentò la sua idea in Italia e a
Monaco. Presentò la sua idea anche alle autostrade, che non si
interessarono.
Nel 2004 poi Autostrade per l'Italia se
ne esce col suo tutor, chiedendogli di comprare la sua idea: sono
andati in causa, vinta dal signor Donnini.
E c'è stata contraffazione, che sarà
valutata dalla corte d'Appello di Roma.
I migliori brevetti arrivano
dall'Università: servirebbe che qualcuno desse valore alle idee
dei ricercatori italiani.
A Roma alla Sapienza, il valore sono le
amicizie: la K Cube di Carrai (l'amico di Renzi) e Bianchi
(pres fondazione Open) si prenderà i brevetti della Sapienza
pagandoli solo 1,3% , non in esclusiva, certo, ma che forse è più
conveniente alla K Cube.
Al Politecnico di Milano e l'università
che brevetta le idee per concederle poi a delle spin off che poi
produrranno utili che si potranno re investire in ricerca.
Dopo il CNR, il Poli è l'ente che
brevetta di più in Italia.
C'è poi il caso del Cern, che produce
idee senza brevetti, disponibili per tutti, come il www.
Il business dei farmaci: i
farmaci anti-tumorali costano molto ed è per questo che i brevetti
costano molto, col risultato che i farmaci contraffatti rendono più
del traffico della droga.
Da una parte abbiamo il mercato nero
dei farmaci, su internet e dall'altra Big pharma che difende i suoi
brevetti rimandando l'ingresso nel mercato l'arrivo dei farmaci
generici: in Italia è permesso mentre in Europa sarebbe vietato.
Qual è il confine tra difesa della
salute e logica del profitto, nei brevetti delle medicine?
L'inventore di Solandi, che cura
l'epatite C, ha raccontato la storia della sua invenzione: in Italia
il farmaco è stato sperimentato da pochi anni con successo.
Il ciclo completo della cura è di
60mila euro, mille euro a pasticca: col Sovaldi la percentuale di
cura è quasi al 95%.
Due anni fa costava 60mila euro, oggi
siamo arrivati a 15mila euro, uno dei prezzi più bassi in Europa.
Ma siamo sicuri che i prezzi alti siano
giustificati? Il Sofosbupir è costato 1 miliardo di dollari,
alla Gilead il farmaco è costato 12 miliardi di dollari,
considerando che ne hanno incassati 40 miliardi di dollari fino ad
oggi, potrebbero considerarsi soddisfatti.
Speriamo che l'Italia negozi un prezzo
più basso, per i malati di epatite C che in Italia sono tanti.
Noi non possiamo farcelo da solo, il
prodotti per curare l'epatite: per colpa della tutela dei
brevetti anche in settori medici dove di mezzo c'è la salute delle
persone.
FAUSTO BALDANTI – PROF. VIROLOGIA MOLECOLARE “SAN MATTEO” -PAVIAPer noi è importante che la ricerca scientifica abbia una ricaduta immediata sulla salute del paziente. Perché se lei entra in un percorso di brevetto, per un sacco di tempo lei è tenuto a una segretezza finché tutte le pratiche sono state espletate, e quindi…PAOLO MONDANINel frattempo c’è la gente che muore.FAUSTO BALDANTI – PROF. VIROLOGIA MOLECOLARE “SAN MATTEO” -PAVIANel frattempo c’è la malattia.
MILENA GABANELLI IN STUDIOI brevetti in genere durano 20 anni, specialmente nel campo dei farmaceutici. Dopo, di solito, arrivano i generici, che costano molto meno. Però per non perdere quote di mercato che fai? Modifichi qualcosina, cambi il nome e lo ribrevetti. Questo succedeanche per altri prodotti. É il caso dell’erbicida più diffuso al mondo, il glifosato, che viaggia sotto il nome di Roundup, commercializzato dalla multinazionale dell’agroalimentare Monsanto. Scaduto il brevetto, per mantenere un monopolio difatto, hanno modificato qualcosina e adesso si chiama Roundup Platinum, che sembra quasi il nome di un rasoio. E questa è una cosa. Poi ci sono prodotti che vanno monitorati nel tempo perché possono causare danni all’ambiente o alla salute. Quindiogni tot anni vanno riautorizzati. Questo avviene in Europa ed è il caso del glifosato che scade a giugno. Ora succede che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro lo ha classificato come “probabile cancerogeno”. Chi deve decidere proprio questasettimana se riautorizzarne l’uso oppure bandirlo è la Commissione Europea. Schierati contro – vale a dire “va bandito” – l’Olanda, la Francia e i nostri ministri della Salute, Ambiente e Politiche Agricole. Adesso se la spunterà, come noi ci auguriamo, ilprincipio di precauzione oppure vincerà la lobby Monsanto lo sapremo prestissimo.Il link al pdf con la trascrizione del servizio
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