01 maggio 2016

La festa del lavoro, nonostante tutti

Dipendenti Almaviva di Palermo che protestano a Roma

IBM dismette a Milano ma investe nel post Expo
Dipendenti Alcoa a Roma, sotto il MISE
Lavoratori nel settore commercio, in sciopero 
Oggi, se avete bisogno di fare la spesa, troverete pure qualche negozio aperto: chiuse definitivamente nel cassetto le ideologie di sinistra (diminuire le disuguaglianze, pensare agli ultimi), sono le ideologie del liberismo quelle che hanno vinto.
Quelle per cui i negozi devono essere aperti anche la domenica, anche il 1 maggio.
Se si può guadagnare qualche cosa .. siamo in tempo di crisi …
Sorprende o forse no, che una legge del genere sia stata approvata anche grazie con l'appoggio di un partito che si dice essere di sinistra, come il PD di Bersani (governo Monti).

Così oggi, cosa rimane della festa del 1 maggio, la festa del lavoro? Che cosa è il lavoro oggi in Italia?
Secondo la maggioranza di governo, è semplicemente uno strumento di propaganda, da sbandierare nei TG e sui social, gloriandosi dei decimali di crescita dell'occupazione.
I posti creati grazie ai miliardi di euro, soldi nostri, degli sgravi.
Per questa maggioranza, che ha sposato l'ideologia del vivi per lavorare (e non lavori per poter vivere una vita dignitosa), l'importante sono i numeri, da usare quando positivi, da tacere se sono meno belli.
Come i numeri degli infortuni sul lavoro nel 2015.
Come il boom dei voucher lavoro, un mascherare il lavoro nero, rispettando la legge.
L'Italia riparte, senti ripetere.
Ne riparliamo quando anche gli italiani se ne saranno accorti, si dovrebbe rispondere.

Il lavoro è un argomento centrale della Costituzione, tanto da essere messo al primo posto, non sorprende che il centrodestra, da cui figlia questa maggioranza, volesse cambiare il primo articolo..
Repubblica fondata sul lavoro, inteso come il lavorio quotidiano dei cittadini, che la Costituzione spinge nell'occuparsi della cosa pubblica.
Lavoro come qualcosa che permette alle persone di rendersi liberi, di avere una vita dignitosa, non costretti a subire ricatti, minacce.
Lavoro dignitoso e sicuro: penso al 1 maggio e alle due feste che lo celebreranno. Quella dei sindacati a Roma, con slogan e frasi che sentiamo ripetere ogni anno.
E quello a Taranto, non ufficiale, ma altrettanto importante perché si tiene in una città emblema di quello che è diventato oggi lavorare.
Taranto, la città avvelenata, la città dove sindacati e manager dell'Ilva si mettevano d'accordo per inventarsi scioperi contro l'azione della magistratura.
Taranto, la città dei senza giustizia.
Senza giustizia in un paese dove un'intera generazione andrà perduta, in nome di quelle ideologie, quelle oggi predominanti, di cui ho parlato all'inizio: senza pensione domani e con pochi diritti oggi.


Buon primo maggio a tutti e in particolar modo a tutta questa generazione.

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