27 ottobre 2009

Buona o cattiva informazione?

L'informazione di questi giorni non ci ha risparmiato nulla del caso Marrazzo: la coca, i trans, prontamente intervistati, i luoghi del delitto, quanto spendeva per i suoi incontri (così chi legge può farsi una idea del listino?).
Nessuna censura. L'informazione prima di tutto. A presto ci sarà anche, immagino io, una puntata di Porta a porta.
Peccato però. Se lo stesso impegno fosse stato messo da parte dell'informazione, nel voler raccontare la storia del papello, della trattativa stato e mafia del 1993, nel voler investigare la penetrazione mafiosa al nord, i rapporti mafia - politica, forse oggi avremmo un'opinione pubblica più consapevole.

A che punto è la ricostruzione a Messina? In Abruzzo? Come stanno procedendo i lavori per l'Expo 2015 a Milano? E a Como, dove la giunta Bruni aveva issato su un bel muro (della vergogna) a nascondere il lago, senza dire niente a nessuno?
Perchè nessuno parla del disegno di legge sugli stadi italiani, che sembra un bel favore ai costruttori e al partito del cemento?
Perchè nessuno (o comunque in pochi) segue i processi a Palermo (Dell'Utri, Mori), il processo Mills a Milano?
Perchè su queste cose nessuno informa i cittadini?

Torniamo al caso Marazzo, invece. Nonostante la mole di informazione, alcuni miei dubbi rimangono.
Perchè nè Marrazzo, nè Berlusconi si sono rivolti alla magistratura?
I vertici del Partito Democratico sapevano? Se no, sono dei fessi sembra che lo sapessero tutti ( e io ad un fesso non darei le chiavi del paese); altrimenti se sapevano e sono stati zitti, questo getta una brutta luce su etica e moralità del partito.

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