16 ottobre 2009

Annozero io sono l'eletto

Un altra puntata dedicata a Re Silvio, in cui si è parlato dei nuovi assetti della politica, del lodo Alfano bocciato e delle tensioni tra i poteri dello stato.
Questa volta però, Santoro ha usato Berlusconi contro se stesso: ha mandati in onda pezzi dell'intervento del premier a Porta a Porta (il capo dello stato avrebbe promesso di fare pressioni sui giudici della consulta), le sue battute a Benevento (già sentite).

Ma la puntata è iniziata con l'inchiesta "L'affaire Mondadori" (in onda solo su sky) con l'intervista al giudice Paolo Carfì: come per la D'Addario, finalmente in prima serata sulla Rai si è potuto parlare della sentenza che il giudice Metta non ha scritto sul lodo Mondadori nel 1991.
Del passaggio di denaro da All Iberian ad un conto riconducibile a Attilio Pacifico.
E la condanna agli avvocati Previti e al giudice Metta.
Silvio Berlusconi si era salvato per prescrizione.

In studio, equamente divisi, i difensori del premier: il condirettore del Giornale Sallusti, il direttore di Libero Belpietro e l'ex ministro Castelli.
Tutti addestrati al disturbo, all'interruzione.
E il candidato alla segreteria del PD Bersani con Curzio Maltese giornalista di Repubblica.

Lo scoop di Sallusti: ad una cena, il giudice Mesiano nel 2005, dopo le elezioni vinte da Prodi [nel 2006], le commentava dicendo che finalmente Berlusconi se ne sarebbe andato a casa.
In uno step successivo la cena diventava un comizio pubblico.

I 25 decreti di fiducia e i 45 decreti omnibus? Il parlamento che non lavora più? Il premier che si rivolge al popolo, che spinge per un premierato forte?
Per Castelli il problema dei problemi era la magistratura di sinistra che attacca il premier.
Per Belpietro è prassi corrente che il presidente della Repubblica faccia pressioni sui giudici della Corte.
Sallusti cercava di tirarne fuori un'altro di scoop:
"il giudice Carfì era quello che diceva al PM state tranquilli .."
Subito corretto da Travaglio: il giudice citato era un altro.

Seguivano altri attacchi al presidente Napolitano: non avendolo votato tutto il parlamento, non è il presidente legittimato da tutti (il centrodestra aveva proposto allora il nome di Andreotti ..).
Veniva citato un editoriale di Feltri (che esprime probabilmente la visione del PDL): "è meglio se il presidente è eletto dal popolo .. alla Camera il cavaliere ha la maggioranza .. e poi si fa un referendum".

Maltese cercava di tornare al tema delle falsità che ormai passano senza controllo nei TG (il debito pubblico figlio dei governi del cimpromesso storico) che veniva subito zittito da Castelli.
Il tuo editore è scappato in Svizzera ..
E poi, rivolto al pubblico "finchè c'è la lega nord forte, pericoli per la democrazia non ce ne sono"
E Bossi? E Borghezio?

L'ex ministro ha tirato fuori il libro "Giudici a sinistra": può un magistrato essere di sinistra e essere poi imparziale? Secondo Castelli, no.
Forse solo se è a libro paga di un politico.
Forse solo se fa parte di un comitato di affari, come in Basilicata, come in Calabria.
E guai a contestarlo, a Castelli "ma cosa ridete .. che c'avete il cervello all'ammasso".

Nel punto di Travaglio si è parlato delle condanne, amnistie, delle prescrizioni, delle attenuanti generiche, nei tanti processi al cavaliere. Solo 3 volte è stato assolto in merito.

Putroppo mi sono perso forse la parte migliore: l'intervista alla Ariosto, la presunta telefonata di Berlusconi.
Vedredmo cosa ci riserva il futuro: la lega è d'accordo sull'elezione diretta del presidente? Su una riforma della giustizia fatta senza l'accordo dell'opposizione (che magari poi gli mette i bastoni tra le ruote per il federalismo fiscale)?

Viene da chiedersi: quando ci si occuperà del resto del paese e non solo di Berlusconi?
La crisi c'è, non c'è, è alle spalle .. Eppure le aziende chiudono e gli operai salgono sui tetti.
Forse non fanno parte del popolo cui si riferisce il premier.

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