13 ottobre 2009

Il feltrinaggio contro il giudide Mesiano

Ormai da una settimana Raimondo Mesiano, 57 anni, il giudice che in sede civile ha deciso le sorti del gruppo di Segrate, è finito nel mirino di “Chi”: il settimanale di gossip della Mondadori diretto da Alfonso Signorini, il giornalista scelto dal Cavaliere come suo nuovo spin doctor.

Su Mesiano vengono cercate notizie di ogni tipo: da quelle relative alla sua carriera professionale, fino a quelle sulla sua vita privata. Ciò che salterà fuori non è nemmeno troppo importante. Il messaggio che deve essere lanciato, intanto, è un altro: chi tocca il premier rischia di farsi male.
Molto male. E Mesiano il capo del governo lo ha toccato davvero. Per sua sfortuna si è trovato a dove quantificare il danno subito dall'Ingegnere dopo che la giustizia penale aveva condannato Cesare Previti e altri due avvocati di Berlusconi ( prescritto) per aver corrotto uno dei magistrati autori della sentenza con cui, nel 1991, la Monda-dori fu soffiata a De Benedetti.

Così, come in un'apoteosi del conflitto d'interessi tra il Berlusconi politico e il Berlusconi editore, fino a domenica si trovava a Reggio Calabria, la città di origine di Mesiano, il braccio destro operativo di Signorini a “Chi”, Gabriele Parpiglia, un coriaceo cronista che si è fatto le ossa prima alla corte di Fabrizio Corona (era il responsabile dell’ufficio stampa della sua agenzia), e poi a Star Tv, per arrivare infine a firmare, di tanto in tanto, su “Il Giornale”. Specie quando i suoi presunti scoop servono a dare una mano a Berlusconi.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

non puoi copiare gli articoli del fatto quotidiano.

alduccio ha detto...

copyright?
oppure c'è altro?