30 euro netti al mese: questo è il guadagno che arriverà nelle tasche degli operai di Pomigliano (e probabilmente di Mirafiori) dopo l'accordo.
Questione politica per come si sono montati i servizi del TG1 sull'accordo: oltre a parlare delle lettere a Il giornale, è andata in onda una serie di interviste a operai dello stabilimento campano.
Tutti d'accordo con la firma: perchè c'è il mutuo, perchè così si mantegono i posti, perchè sono aumentati i salari ..
Emergono due cose, infatti: che questo accordo, che presto prenderà piede per altre realtà e per altri rinnovi contrattuali, è peggiorativo per i lavoratori. Più straordinari, più flessibilità, turni più lunghi e la sovrapposizione tra la malattia da lavoro e l'assenteismo da lavoro.
Ora decideranno democraticamente i lavoratori con un referendum: peccato che decideranno dopo la firma. Un ricatto.
Giannini su Repubblica si chiede
“
c'è davvero qualcuno pronto a credere che questa sfida gigantesca si vince riducendo le pause di 10 minuti al giorno, o aumentando gli straordinari di 80 ore l'anno? E' vero che in Germania e in Francia le pause sono già da tempo minori che in Italia. Ma solo un cieco può non vedere che Volkswagen e Renault hanno livelli di produttività giapponesi, macinano utili e aumentano quote di mercato grazie all'innovazione di prodotto e di processo, prima ancora che all'incremento dei tempi di produzione."
Un'ultima cosa, a proposito dei presunti riformisti liberali: Marchionne dice che a Fiat non chiede aiuti allo Stato. Ma la “rinascita liberista” di Mirafiori si fonda sulla cassa integrazione straordinaria, cioè pagata dal Lingotto con i soldi dell'Inps.
Ovvero a gennaio la Fiat potrà distribuire il dividendo agli azionisti, mentre i suoi dipendenti vegono pagati dal contribuente.
Nessun commento:
Posta un commento