23 dicembre 2010

Me ne vado, anzi no

Sta diventando una malattia: me ne vado, “Non mi riconosco più nel Pdl” (come se la politica del PDL fosse cambiata in questi mesi).
Dopo la Carfagna, la Prestigiacomo: questa volta il paciere l'ha fatto Gianni Letta.
Il ministro lascia il PDL ma “Ma resto al governo”

Uno scricchiolio dentro la maggioranza? Su il Fatto quotidiano, si fa un'altra ipotesi. Sarebbe l'ennesimo cambio di pelle del caimano.
Al di là della vicenda però, il momentaneo addio della Prestigiacomo al Pdl è una prova generale di quello che potrebbe accadere se realmente si andasse a elezioni. Da tempo il ministro dell’Ambiente sta discutendo del suo futuro con l’ex braccio destro di Marcello Dell’Utri in Sicilia, Gianfranco Miccichè. Il vice ministro dell’Economia ha fondato lo scorso 30 ottobre ha fondato “Forza del Sud“, un nuovo partito che deve servire a Berlusconi per contrastare l’Mpa di Raffaele Lombardo. I sondaggi dicono infatti che, in Sicilia, il Terzo polo di cui anche Lombardo fa parte, si presenta fortissimo. L’arrivo di Stefania Prestigiacomo che in Sicilia gode di ottima reputazione, può essere utile per risalire la china. Anche perché un secondo ministro guarda con interesse a Forza del Sud. E’ Mara Carfagna che, dopo le lacrime della collega, ha detto: ”Sarebbe sbagliato sottovalutare l’accaduto: il disagio espresso da Stefania Prestigiacomo nei confronti di un partito nel quale, troppo spesso, si preferisce, per fretta o disattenzione, non prestare ascolto alle idee diverse, è molto diffuso”.

Insomma, al di là delle apparenze, secondo molti osservatori, l’intera operazione potrebbe avere come regista proprio Berlusconi, in questi giorni impegnato a disporre le sue truppe sul territorio in vista di una possibile chiamata alle urne. Non a caso, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e vice ministro dell’Economia Miccichè, si è lasciato andare a un commento trionfale: “Mi sembra che nel Pdl le uniche ad avere gli attributi siano le donne. Stefania Prestigiacomo non ha bisogno di suggeritori per compiere le proprie scelte politiche”. “Nel caso specifico – ha aggiunto Miccichè – il ministro ha ragione non solo nel metodo ma anche nel merito, il problema semmai riguarda il doppiopesismo del gruppo Pdl dove si è sempre disponibili a tollerare atteggiamenti arroganti di certi ministri, mentre si è intransigenti con le indicazioni di altri componenti dell’esecutivo”.

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