31 dicembre 2010

Tempi moderni (per un buon 2011)


Come sarà il prossimo 2011? Di una cosa possiamo starne certi: i problemi che non abbiamo risolto negli anni passati e in questo, saranno lì, domani, ad aspettarci.

A cui se ne aggiungeranno altri: colpa della crisi, dei soldi che non ci sono, dei tagli a scuole, sanità e università (e le chiamano riforme).
Le divisioni e le tensioni già forti oggi, si sentiranno ancora di più domani: tra chi sta dentro e chi sta fuori.
Il modernariato selvaggio che sta avanzando, puzza incredibilmente di antico.

Cosa c'è di moderno e innovativo nel tagliare lo stato sociale, diritti, far lavorare le persone più a lungo per più anni?
In un federalismo che riporta l'Italia ai tempi pre unione. In una riforma della giustizia che riporta indietro negli anni il paese.
In un accordo (quello di Mirafiori e Pomigliano) in cui si parla di merito e produttività, da persone che guadagnano stipendi d'oro.
Nel 2010 i senatori sono stati convocati 117 giorni su 365. Due alla settimana.

Alla Camera, sono stati a casa per la settimana bianca, nei giorni del ponte dell'Immacolata.
In Sicilia la commissione per la revisione dello statuto si è riunita solo per 7 ore (per un ocsto di 165000 euro).

Evidentemente, c'è chi può. “Io sono io e voi nun siete ...”
Finiremo tutti stritolati negli ingranaggi come il povero operaio di Tempi moderni interpretato da Charlie Chaplin?

Non so, ma questi “tempi moderni” mi sembrano tanto antichi.
Buon fine anno.

1 commento:

Graziana ha detto...

Grazie ... Anche a te ...