23 dicembre 2010

Erba alta di Maurizio Matrone

24 morti, 102 feriti, 103 azioni criminali, queste le terribili cifre attribuite alla cosidetta "Banda della Uno Bianca" che per sette anni e mezzo terrorizzò indisturbata un territorio compreso tra Bologna e Pesaro.
Fuorchè Fabio Savi gli altri componenti della banda ersano poliziotti. quasi tutti in servizio presso la Questura di Bologna.
La Questura dove lavoro. La Questura definita sensazionalmente la peggiore d'Italia.
Chi conosce i poliziotti o si interessa dei problemi della polizia sa che non è così.

La Questura di Bologna non è meglio nè peggio delle altre.
E' una Questura, come tante, dove lavorano, pur tra mille difficoltà , uomini e donne di grande umanità e professionalità.
Gente che vuole giustizia e legalità.
In quegli anni sembrava che le azioni criminali e le relative indagini si svolgessero in un campo minato, dove l'erba cresceva così alta che diventava difficile vedere oltre.
Quell'erba alta ha favorito sette anni di terrore.
Non credo che di questo grave fatto se ne parli troppo, che i panni sporchi bisogna lavarseli in casa.
Anzi: credo che non se ne parli mai abbastanza.
Un delinquente con la divisa da poliziotto è un'offesa per chiunque.
Non si può e non si deve dimenticare.
La pagina introduttiva che apre il libro e che da le motivazioni dello scrittore per il libro.

Il romanzo dello scrittore agente Maurizio Matrone si svolge a Bologna, tra l'assalto al campo Rom di via Gobetti e l'agguato ai carabinieri al Pilastro, a fine 1990. Prendendo spunto dagli episodi criminali della Banda della Uno bianca, composta proprio da agenti, si raccontano delle vicende di alcuni poliziotti (e non solo) proprio della Questura di Bologna.

Come Matteo, Marco, Luca e Giovanni, apostoli di un nuovo Vangelo, annunciato a colpi di botte e violenza nei confronti di immigrati, prostitute e rom.
Un Vangelo il cui mezzo è la destabilizzazione e il cui fine è l'instaurazione del "grande cambiamento che il Direttore prometteva".

Il Direttore è una entità oscura:
"... sempre secondo Luca, apparteneva a una falange dei Servizi molto particolare, utilizzata per fare casino, praticamente una questione politica e, ovviamente, a loro piaceva fare del casino."

"[Il direttore] li informò che si stava chiacchierando troppo di tutta querlla storia del Golpe, quello organizzato dal generale dei carabinieri."
pag 119

"Il direttore ha detto che tra pochi giorni farà succedere un casino. La stampa sta isolando l'arma. E questo non va bene. Sono in troppi a criticarla. con gli altri sono stufi di tutte quelle voci su di lui e sul Piano Solo, su Gladio, di tutte quelle polemiche sul Sifar.
Bisogna far parlare un pò i giornali dei carabinieri. Cos'è tutto questo baccano contro le istituzioni? Ci vuole un bel bum, mi ha rivelato. Qualcosa di esemplare nel vecchio stile. Colpire, spostare l'attenzione e ridare fiducia e poi depistare, imbrattare, falsificare, ripristinare gli equilibri!"
pag 145

Kobra
Altro personaggio che non esiste. Un killer a pagamento, legato a servizi (per una corrente o l'altra). E' a lui che è stato chiesto di organizzare il botto per la visita del presidente della Repubblica a Bologna.
"Come in n film trascorro giornate meravigliose a produrre i lamenti, la disperazione e il dolore dei vivi. A costruire lo spettacolo sul naufragio degli altri .. come un demobne capriccioso penetro anonimamente le ignare anime di questo affollato mondo. Le uccido. A dispetto del tempo. Della materia."

E poi ci sono i poliziotti che sognano.

Antonio che è appena finito nella stessa volante di Rossi, uno di quei poliziotti tanto Rambo fuori, tanto deboli dentro. Sogna un amore, che gli faccia dimenticare la ragazza che l'ha appena piantato.

Debora, anche lei si sente sola , che si riduce a guardare con invidia le coppiette per le vie. Si sente brutta, senza amici e amiche. Anche lei in cerca di un uomo da amare.

Pasquale, il commissario della Squadra Mobile dottor Fuoco. Vorrebbe incontrare Debora, per caso fuori dalle camerate, per dirle che le piace.
Ma nel frattempo deve fare i conti con la supponenza dei superiori, un cielo grigio che accresce il suo malessere, e le indagini affidate alla sua squadra. Ragazzi non più giovani, che magari credono nel lavoro che fanno e che per questo (e per la misera paga) sacrificano famiglia e affetti.
"Soffro per tutti quelli che sono impazziti (o che hanno fatto passare per tali) per questo maledetto mestiere, per tutti quelli che si sono suicidati per questo maledetto mestiere, per tutti quelli che hanno abbandonaot moglie e figli per questo maledetto mestiere, per tutti quelli che moriranno per questo maledetto mestiere.
Che certo, è il più bello di tutti".

Ecco, Erba Alta è un racconto che, prendendo spunto dagli episodi della banda della Uno Bianca, racconta del di dentro la vita di queste persone, uomini e donne, che fanno il mestiere più bello del mondo. Mestiere in cui non dovrebbero esserci l'omertà e la scarsa trasparenza (e il machismo, e un sottofondo di razzismo contro tutti i diversi e gli emarginati), l'erba alta che ha consentito alla banda la sua attività delinquenziale e farla franca per tanti anni. Un racconto in cui si alternano le voci, gli sguardi, a volte viziati, dei personaggi.
Le loro certezze, le loro paure, le loro ansie, i loro desideri. I gesti di eroismo, i gesti di violenza e i soprusi, anche tra colleghi.

Technorati:
Il link per ordinare il libro su ibs.

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