09 dicembre 2010

Governo che va, governo che viene

Insomma quello che sta succedendo è questo: Bocchino ha proposto a Berlusconi di dimettersi, che tanto i finiani gli garantiranno il rientro per un berlusconi bis (in 72 ore, come una lavanderia), come nei governi da prima repubblica.
L'importante è che si dia un segnale di cambiamento. Fini dice che è improbabile un B. bis, Bocchino dice il contrario.

Ma Berlusconi sta giocando una gara al rialzo: da un parte la trattativa (di acquisto) per garantirsi il voto di fiducia alla Camera il 14, dall'altra il respingimento di ogni tentativo di farsi da parte.
Anche solo come ministro (altrimenti il legittimo impedimento non lo coprirebbe).
L'UDC di Casini potrebbe entrrae in maggioranza, nonostante i continui dinieghi

L'opposizione chiede un governo tecnico, ma forse non ha capito che è la soluzione più improbabile. Un nuovo Ciampi aveva senso nel 1992, quando ancora c'era la vecchia DC.

Il 15 la Consulta decide sul Legittimo impedimento. E a marzo ci saranno le celebrazioni per il 150 esito dell'Italia.
A fine dicembre si dovrebbe discutere del decreto milleproroghe, importante per ritirare dentro la spesa alcune voci che sono state tolte dalla finanziaria.

Quello che potrebbe succedere allora è un Berlusconi che mantiene la fiducia, e si continua con questo andazzo da agonia, fino a giugno, alle prossime elezioni.
B. non ha la fiducia: reimpasto, B. ministro (esteri), Alfano primo ministro.
B. non ha la fiducia, si crea un nuovo governo senza PDL (e Lega), con lo scopo di rivedere la legge elettorale (e magari la norma sui conflitti di interessi). La terza ipotesi è la più improbabile. Vedremo.

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