13 dicembre 2010

Report: consumatori difettosi

L'unico strumento di misura della bontà della nostra economia è il PIL, paragonato ad un contachilometri: se l'obbiettivo è dunque la crescita della nostra economia, misurata in questo modo, saremo sempre costretti ad andare più forte, sulla nostra macchina.
Il che vuol dire, proseguendo nella metafora usata dai giornalisti di Report Pietro Buono e Piero Ricciardi, ad andare più veloce, senza considerare gli indicatori del livello di carburante (le risorse del pianeta, che non sono infinite ma ancora gli economisti non l'hanno capito) e la temperatura dell'olio (il benessere delle persone).

Questo comporta, poichè il PIL misura i flussi di denaro e beni, consumare sempre di più.
Le persone non sono più cittadini con dei diritti (la salute, la scuola, la snaità..) ma relegati a consumatori: e se consumano poco perchè non ci sono più risorse o soldi (per la cassa integrazione), vengono dequalificati in "consumatori difettosi".

L'Istat misura il pil, ma non i beni distrutti dalla produzione di quel arrivare a quel pil. Il cemento che ha preso il posto della campagna, l'inquinamento prodotti, il fatto che le persone sono costrette a prendere la macchina per andare al lavoro (poichè il nuovo quartiere non ha mezzi pubblici). Lo stress e l'inquinamento.

Succede allora che misurando non solo il reddito ma la qualità della vita, si scoprono cose interessanti: la Lombardia, che ha un reddito pro capite alto, ha una qualità bassa della vita.





Qui, sul sito sbilanciamoci.org trovate una indicazione, dove le regioni sono distorte, in base all'indicatore Quars.

C'è una bella battuta di Marx (Groucho, non Carlo), che va bene riprendere, quando si parla di crescita sostenibile:
"Perchè dovrei preoccuparmi dei posteri? Cosa hanno fatto per me?".

Fa ridere, ma è proprio quanto stiamo facendo per il nostro futuro, per il futuro di chi verrà dopo di noi, per il futuro del pianeta.

Qui trovate gli altri video della puntata.


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