Non è solo l'accordo separato per Mirafiori a dover preoccupare i lavoratori italiani (non solo le tute blu): accordo che prevede nelle 36 pagine più straordinari e meno malattia.
Ci sono altre situazioni che raccontano di come, per il mondo del lavoro, siamo ancora in piena crisi.
Alla Thyssen, i 13 lavoratori che si sono costituiti parte civile al processo contro l'azienda, non hanno avuto proposte di ricollocazione, dopo la chiusura dell'impianto torinese, abbandonati da tutti.
In Brianza a Lesmo, la Yamaha chiude lo stabilimento, e ne apre un altro qualche chilometro più in la, dato a terzisti che produrrano le moto. Nel nuovo stabilimento, chiaramente, ci sono solo contratti a termine. Questo oltre alla questione de l’accantonamento di 7milioni e 140mila euro evidenziato nel bilancio consuntivo 2009 dell’azienda, che avrebbe dovuto essere destinato alla gestione della crisi, ai prepensionamenti ed agli incentivi per i lavoratori.
All'Omsa di Faenza la protesta delle operaie dell'industria che andrà a produrre calze in Serbia, non è servita al momento per tenere aperta la fabbrica nè per trovare alternative.
A Milano, al Palazzo della Regione, i 15000 cassa integrati hanno esposto il loro albero di Natale.
E poi ci sono i casi della Vinyls di Porto Marghera, i lavoratori della Tirrenia, la Federal Mogul a Desenzano...
C'era una repubblica fondata sul lavoro.
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