17 marzo 2017

Corsi, ricorsi e cose che ritornano

Abbiamo perso mesi di tempo, nello scorso autunno, per colpa della campagna elettorale del referendum sulla riforma costituzionale.

Mesi in cui si potevano affrontare diversi problemi che Renzi ha lasciato in eredità a Gentiloni.
Le banche in sofferenza.
L'abuso dei voucher.
Le richieste dall'Europa per il rispetto di tutti i vincoli che ci impone (e che i governi italiani hanno accettato).

Ora rischiamo di trovarsi in una situazione simile, per le primarie del PD.
Si depotenzia il referendum sulla CGIL abrogando per decreto l'uso dei voucher. Dovevano essere usati per “lavoretti” e non per lavori di tipo subordinato, consentire l'emersione del nero e invece, grazie a governi sostenuti dal centro sinistra (Monti e Letta), ne è stato liberalizzato l'uso.
Costituiscono una parte marginale del costo del lavoro, vero. Proprio perché sono mini lavoro, 7,5 euro l'ora che sono pure complicati da riscuotere.
Il voto del referendum avrebbe spaccato la sinistra e sarebbe stata un'altra botta per governo e PD.
Così quelli che non governano con la paura, hanno scelto di togliere del tutto i voucher (anziché mettere paletti).

L'Europa ci chiede diversi miliardi per la riduzione del deficit, 3 miliardi almeno, da inserire in una manovra che dovrebbe essere presentata proprio nelle settimane prima delle primarie.
Si rischia l'accusa di essere quelli delle tasse e allora Gentiloni dovrà prendere tempo, con la UE.

A proposito di situazioni che ritornano, il salvataggio di Minzolini ieri al Senato (in barba alle legge Severino, approvata dal Parlamento pochi anni fa), apre le porte al ritorno di Berlusconi, proprio in Senato.
Una provocazione? Oggi Ghedini spiega quella che è la strategia per il gran rientro dell'ex cavaliere. La Severino è stata applicata in modo retroattivo a Berlusconi, quando aveva già consumato il suo reato.

E tutto questo anche grazie ai voti delPD: d'altronde se per molti esponenti PD l'abolizione dell'art 18 e l'abuso dei voucher sono espressione di un “riformismo” di sinistra, ci sta anche il ritorno del Berlusca.


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