In verità, a fare acqua da tutte le parti è la gestione dell’inchiesta da parte del procuratore anglo-napoletano Henry John Woodcock (noto più per il nulla di fatto in cui sono finite tante sue inchieste che per le condanne ottenute) e del suo braccio operativo, il Noe dei carabinieri.Si parla dell'inchiesta Consip, quella oggi ripresa da tutti i giornali (esclusa l'Unità), quella per cui l'Espresso parla di giglio nero e di una inchiesta che pesa politicamente sulle primarie del PD.
Ecco, il problema non sono né i pizzini, né le dichiarazioni di Marroni e nemmeno le intercettazioni.
Ma il fatto che Woodcock non abbia alle spalle sufficienti anni di galera per gli imputati dei processi seguiti come pm.
Nessun commento:
Posta un commento