La ritirata sui voucher, difesi fino a
qualche settimana fa, poi da riformare per bloccare il referendum
della CGIL. Ora cancellati, per togliere alla sinistra (quella a
sinistra del PD) uno strumento elettorale.
Voucher che non verranno cancellati, ci
mancherebbe. Anziché correggerne i difetti potrebbero essere
sostituiti dai mini jobs, come in Germania, considerati tra le cause
dell'aumento esponenziale dei lavoratori poveri e delle
diseguaglianze e creando terreno fertile per la destra populista.
Il decreto Minniti col Daspo dei
sindaci, contro tutte le persone che offendono il decoro, che
limitano l'accesso alle infrastrutture (ferroviarie) facendo la
questua verrà multato con una sanzione da 100 a 300 euro.
E se i soldi non ci sono (visto che
sono questuanti)?
Scatta il carcere, si auspica Nardella
e lo chiede Tosi. Destra e sinistra assieme per cancellare, per
decretazione d'urgenza non le cause della povertà, del degrado,
della sofferenza ma i loro effetti visibili all'occhio sensibile del
legislatore.
Scriveva ieri Daniela Ranieri sul Fatto
Quotidiano, che Minniti ammette il calo dei reati, ma aggiunge però
che la percezione di insicurezza è aumentata: non so se avete
capito, vogliamo combattere le fake news e così creiamo per decreto
un provvedimento basato sulla percezione collettiva.
La riforma penale di cui si
parla non affronta i problemi della giustizia.
Niente notifiche via email (per
liberare ufficiali di polizia giudiziaria a fare indagini), niente
blocco del processo se salta un giudice del collegio (esclusi magari
quelli per mafia o quelli più delicati).
Niente blocco della prescrizione,
nessuna infornata di magistrati per riempire i vuoti.
Solo norme per bloccare certi processi
e certi magistrati.
Come quelli che passano in politica.
Come Emiliano o come Nitto Palma o come il ministro Finocchiaro.
Oppure norme per mettere un tetto alla
spesa per le intercettazioni.
Il salvataggio di Minzolini che
apre le porte, grazie allipocrisia di parte dei senatori PD, al
ritorno del cavaliere (ex) Berlusconi per riunificare il centro
destra.
Cosa hanno in comune questi fatti?
La paura che sta crescendo nel Partito
democratico, che probabilmente conoscono i sondaggi e ora temono le
urne.
E così via le norme sulla sicurezza.
Via alle norme per non scontentare gli
amici dei partitini di centro.
Abbiamo ancora una volta una sinistra
che insegue la destra e che ha paura di perdere consenso e terreno,
come nel 2007, ai tempi del secondo governo Prodi.
E sappiamo come è andata a finire: si
è spianata la strada al ritorno della destra...
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