Cose come le famose riforme da sbandierare ai quattro venti: alcune sono state bocciate dalla Consulta, altre dal referendum, poche sono rimaste e hanno lasciato effetti.
Come a dire, non basta fare cose se queste non seguono una stessa visione politica e se questa non è nella direzione giusta.
Il reddito di inclusione per i poveri e la flat tax per i super ricchi.
Da una parte un assegno da 400-480 euro (e il vincolo ad accettare proposte di lavoro che possono essere girate dagli sportelli regionali (dopo aver tagliato i fondi per la non autosufficienza...).
Dall'altra la tassa di 100mila euro per persone che ne guadagnano milioni: li chiamano "High net worth individuals", formulazione all'inglese (come jobs act e voluntary disclosure del resto) per indicare persone dall'alto valore (il valore economico = valore della persona ...).
Ne parla Alessandro Gilioli oggi sul suo blog: questa strada, il dumping (anche salariale) per attirare i più ricchi, non ne usciremo meglio di prima:
A questa logica, gli Stati pensano di rispondere con una specie di dumping fiscale: vieni qui a investire che le tasse sono più basse, no vieni qui che io ho messo un punto in meno, ma no vieni qui che è un paradiso fiscale. E così via all'infinito, in una corsa a chi tassa meno i super ricchi. Cioè a fare una cosa sempre più ingiusta.Allo stesso modo, il dumping diventa anche salariale: ogni Paese cerca di pagare sempre meno i suoi lavoratori, perché così attira capitali. Un'altra corsa verso il basso, un'altra corsa a fare cose sempre più ingiuste.Non so quanti soldi entreranno in Italia, con queste agevolazioni fiscali ai miliardari stranieri. E soprattutto non so se e quale impatto positivo avranno su tutti gli altri, su quelli che super ricchi non sono, cioè il 99 per cento: non mancano, in questo senso, economisti secondo i quali la riduzione delle tasse per i super ricchi non crea alcun "effetto cascata" per gli altri (Stiglitz, Krugmann etc).So invece per certo che in un pianeta appena più decente la politica degli Stati andrebbe nella direzione esattamente opposta: quella di stabilire regole comuni e accordi internazionali perché i super ricchi abbiano sempre meno scappatoie.Quella di perseguire i paradisi fiscali, non di imitarli.Faremo e faranno delle cose: ma alimenteranno le diseguaglianze, le discriminazioni e le piccole ingiustizie (ieri leggevo la storia dell'operaio della Oerlikon di Rivoli licenziato un'operazione di trapianto al fegato).
In nome di ideologie e principi che si sono rivelati fallimentari.
Gli stessi principi per cui, siccome ci sono masse di persone che si spostano dai paesi africani per fame e miseria bisogna creare lager e centri di detenzione per non farli arrivare qui.
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