Nei giorni in cui si è votato sui diritti civili in Azerbaijan al Consiglio d'Europa, il governo Letta è andato in questa specie di democrazia a firmare l'accordo commerciale.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPOQuesta è la spiaggia di San Foca, comune di Melendugno, in Puglia. Il Tap, il gasdotto che da Baku raggiungerà l’Italia, approderà qui. Ma attenzione alle date: Il 23 gennaio2013 viene bocciato il Rapporto Strasser sui prigionieri politici in Azerbaigian. Il 28 giugno, la Commissione europea dà il benvenuto al gasdotto e l’11 agosto l’allorapremier Letta va a Baku a suggellare l’accordo con Aliyev. C’è una relazione tra questi eventi?CHRISTOPH STRASSER – DEPUTATO TEDESCO CONSIGLIO D’EUROPASarei sorpreso se non ci fosse una connessione tra questi fatti. Bocciando il mio rapporto l’Azerbaigian ha salvato la reputazione e nessuno ha avuto niente da direquando sono partiti gli affari sul gas.PAOLO MONDANI FUORI CAMPO4.000 chilometri di lunghezza, costo totale stimato: 45 miliardi di dollari. I costi pubblici per l’Italia sono ancora un mistero. Snam e Saipem faranno i lavori piùimportanti. La consegna del primo gas è prevista nel 2020. Obiettivo è renderci meno dipendenti dal gas russo. Ma in Puglia non ci pensano proprio.MARCO POTÌ - SINDACO DI MELENDUGNODa quegli scogli a circa 800 metri dalla costa va sotto il livello del mare. E per 1500 metri sbuca poi sotto la spiaggia, sotto la duna, sotto la pineta nell’uliveto alle spalle. Poi per 8,8 km arriveranno alla periferia di Melendugno che è il comune capoluogo di questi posti dove faranno una centrale. Da lì devono fare 55 altri kilometri, andare verso nord tra Brindisi e Mesagne dove c’è il punto di connessione con la rete nazionale dei gasdotti.PAOLO MONDANIChe cos’ha di così particolare questo pezzo di mare? Non è un pezzo di mare come un altro?MARCO POTÌ - SINDACO DI MELENDUGNOBeh no. Qua siamo a San Foca, è una delle marine di Melendugno da 7 anni consecutivi bandiera blu d’Europa, da 5 anni consecutivi cinque vele Legambiente.Quest’anno anche il premio dai pediatri nazionali per le spiagge a misura di bambino.
Da qui poi è partito tutto.
L'emergenza Xylella, l'abbattimento degli ulivi, guarda caso nelle stesse zone del gasdotto, la controversia tra amministrazioni locali e il governo di Roma.
Fino a lunedì, quando il Consiglio di Stato ha dato ragione al governo e deciso che sì, si possono espiantare gli ulivi secolari (che costituiscono un patrimonio storico, per questi territori): decisione che, a parte Snam, Eni e governo Azero, ha scontentato parte degli abitanti di quelle zone, compresi sindaci e consiglieri regionali che, di hanno cercato di presidiare questi ulivi.
E si sono trovati davanti gli agenti dei reparti mobili, in assetto antisommossa.
Quell'opera si deve fare.
Non è cambiato molto, in questo paese, sulle grandi opere che si devono fare, dai tempi di Berlusconi.
Quando si parla di grandi opere, Tav, Tap, Terzo valico, Mose, Ponte sullo stretto, il ragionamento che si sente dai grandi amanti del cemento è lo stesso.
E' un'opera decisa, non si può aspettare, si protesta perché non si vuole fare niente, effetto nimby, le leggi si devono rispettare...
Ai signori delle grandi opere non importa quanto siano inutili, quanto siano carenti di un piano economico con dentro costi e ricavi, quanto poi queste opere (come per le autostrade del nord, per il Mose) siano poi debiti sul pubblico che pesano sulle nostre spalle.
Abbiamo veramente bisogno del gas Azero (e abbiamo bisogno di avere rapporti con questo paese che non rispetta i diritti civili)?
Sono domande che, per i signori della legalità (degli altri) non vanno poste.
Non si guarda cosa succede a casa degli altri paesi, come la Libia di Gheddafi o l'Azerbaigian (caviar democracy) paese che da 23 anni il paese è governato dalla dinastia Aliyev.
Ai signori della legalità, sempre quelli dell'effetto nimby, non bisogna ricordare che in questo paese la legalità non vale per gli abusi edilizi, per esempio, per cui c'è sempre pronto un condono elettorale (come in Campania).
O un condono fiscale, come quelli di Tremonti e Berlusconi (e non solo).
Che facciamo le leggi, come la Severino, per la decadenza degli amministratori condannati, ma poi le si applica come fa comodo.
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