Questa mattina ho incontrato un amico di famiglia, pensionato, che tornava casa dopo la passeggiata mattutina.
Questi politici .. tutti ladri .. tutti invischiati con la mafia ..
Quando sentono l'odore dei soldi, a Roma, o si adeguano o sono tagliato fuori.
Sto parlando di una persona perbene, come tante, una persona che ha sempre lavorato. Tutto questo mi serve per far capire quanto siano profondi e radicati sentimenti di astio e diffidenza nei confronti della classe politica, anche in persone distanti anni luce dal Napalm51 di Crozza.
Di quanto antipolitica e il populismo, definizioni usate spesso come sinonimi (ma non è così), siano qualcosa di più profondo che non le bufale su facebook.
Antipolitica e populismo sono cresciuti in questi anni, ben prima di Trump, Brexit e Le Pen, per colpa (o grazie) alla distanza tra paese e palazzo.
Così, di fronte ai problemi, a volta complessi, delle persone, sono cresciute ricette semplici sparate da apprendisti stregoni, che hanno preso piede tra la gente.
Gli immigrati.
I sindacati.
La magistratura che condiziona la politica.
Gli insegnanti e gli statali.
Basta osservare quanto è successo questo fine settimana.
Salvini a Napoli per pescare voti da persone deluse dal centro destra e centro sinistra: dopo anni in cui "Padania is not Italy", oggi l'altro Matteo ha scoperto che il sud e i suoi voti valgono bene un comizio (e se ci scappano le contestazioni, anche meglio).
Mica deve portare ricette per contribuire alla risoluzione dei problemi del sud.
A Roma il movimento di Grillo si sta giocando (o si è già giocata) la sua battaglia per arrivare al governo del paese.
I problemi della capitale e le relative soluzioni sono rimasti in parte nel libro dei sogni: si è arrivati ad un accordo coi privati per il nuovo stadio della Roma. Come avrebbe fatto una qualunque giunta, senza passare per la rete o ad una consultazione degli iscritti.
Infine il Lingotto: qui si sono ritrovati i vertici del Pd per portare avanti la loro battaglia contro il m5s, De Magistris e la minoranza PD, ora scissionista, definiti "vigliacchi".
Tanti slogan, tante belle promesse per il futuro, come se questo gruppo dirigente (che eleggerà alle primarie l'ex presidente del consiglio Renzi) non avesse mai governato.
I posti di lavoro creati col jobs act.
I diritti civili (ovvero la legge sulle unioni civili).
Sarebbe stato bello se al Lingotto si fosse trovato il tempo per discutere del caso di quel lavoratore a Rivoli licenziato dopo una malattia.
O per raccontare della situazione in centro Italia, dei terremotati lasciati negli alberghi in attesa delle casette prefabbricate. Alcuni alberghi sono stati pagati in ritardo e, in ogni caso, tra qualche mese finirà la convezione per ospitare le persone senza casa. E poi?
Nessun commento nemmeno allo spostamento della produzione della Panda in Polonia, deciso da Marchionne. Il grande manager che crea posti di lavoro e che in America dovrà ubbidere alla richiesta di Trump, per importare la produzione dal Messico.
Niente di questo. Si è invece parlato di giustizia e garantismo.
Noi siamo garantisti con gli avversari, "solidarietà alla Raggi" - diceva Renzi. Si parla di Roma per non parlare dei problemi in casa, vedi vicenda Consip.
Chiariamo una cosa: il garantismo non significa che non si debba parlare delle questioni giudiziarie né che non si debba valutare, caso per caso, l'opportunità politica delle dimissioni dell'indagato.
Come ai tempi di Alfano e della rendition della Shalabayeva.
Silenziare la stampa (che non dovrebbe parlare delle inchieste fino a richiesta di rinvio a giudizio) non è garantismo. E' repubblica delle banane, è Orwell.
Perché la gente (e gli imprenditori) non sempre è stupida.
Da qualche parte le notizie le trova da leggere: come la storia degli appalti per il G7 a Taormina. Già spartiti e finiti in mano ad aziende vicine alla politica.
Come la storia del ponte crollato ad Ancona: di chi è colpa? Chi pagherà i danni? Chi controlla i lavori di manutenzione sulle nostre strade?
I poveri in Italia crescono e il Senato approva una legge per il reddito di inclusione per 400mila famiglie, che non coprirà che una parte delle persone.
E potremmo andare avanti. Con questa separazione tra palazzo e un paese impaurito, dove il ristoratore di Lodi che ha sparato al ladro è diventato un eroe.
Nessun commento:
Posta un commento