Ridotta al minimo, la notizia dell'apertura di Starbucks in centro Milano è questa.
Certo, ci sono i posti di lavoro (200-300) nel futuro, gli investimenti stranieri, qualcuno che ancora crede nel futuro di Milano e di questo paese.
Ma non è un caffé che ci farà farci sentire come a New York, come non sarà l'accordo per Human Technopole nella sede dell'ex Expo a traformarci nella nuova Silicon Valley.
Perché uno dice Starbucks e gli viene in mente la multinazionale che arriva, ammazza la concorrenza (i piccoli bar, queli rilevati dai cinesi) e paga il personale coi voucher.
Come Mc Donald, per esempio: il rapporto della Filca CGIL racconta che, dopo 35 anni di lavoro, chi viene pagato coi voucher andrà in pensione come dopo 20 anni di contributi con una pensione da 208 euro.
E' questa la separazione tra la triste realtà e la narrazione dell'entusiamo, del "dai, possiamo farcela". Che ci racconta che non deve essere papi stato a darci i sussidi col reddito di cittadinanza ma serve un lavoro di cittadinanza.
Ma arriva tutto questo a chi sta nei salotti buoni, a chi oggi prepara la futura campagna elettorale a colpi di tradimenti e scissionisti?
Domenica su Il sole 24 ore, il direttore Napolitano scriveva
Quasi senza accorgersene ci si ritrova in un clima da anni Ottanta con gli scioperi selvaggi, taxi, metropolitane, aerei, che si fermano senza preavviso e paralizzano le città, nuova voglia di proporzionale e operazioni di piccolo cabotaggio, furbetti del cartellino, aumenti agli statali e “manomorta” della burocrazia.[..]Si venda tutto ciò che è vendibile del patrimonio pubblico, si ignorino veti ideologici fuori dalla realtà e si privatizzi tutto il possibile, si dia incarico alla Cassa Depositi e Prestiti di studiare come utilizzare al meglio il suo capitale di intelligenze tecniche per acquistare asset immobiliari, gestirli e sottrarli dalla contabilità del perimetro pubblico nazionale.Ma dove vogliamo arrivare? Agli aumenti agli statali?
E' lo stesso Sole 24 ore che si è mangiata il patrimonio in anni di cattiva amministrazione.
Massì, consoliamoci con Starbucks, con il polo tecnologico ad Expo, con i capitali stranieri che arrivano, coi patti per Milano e la Lombardia e con gli 80 euro (almeno per quelli che non lo devono restituire) e il lavoro di cittadinanza (come scrive Gilioli, è un proseguire sulla stessa strada del jobs act).
PS: pare che oggi i giornali si siano accorti dell'inchiesta Consip e di Romeo (l'imprenditore napoletano, non quello dei 5 stelle).
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