“Non si fermano le grandi opere, ma si fermano i ladri. Se invece dici di no, hai paura, ti fermi davanti una grande sfida e preferisci non metterci la faccia hai sbagliato mestiere ”
“Il fatto di dire che non si fanno le Olimpiadi per timore della corruzione è una incredibile ammissione di incapacità da parte della dirigenza di quella città. Se tu hai davanti otto anni se hai un minimo di credibilità e autorevolezza, tu i ladri li cacci”.
Quest'uscita
del presidente del Consiglio (durante
un comizio per la riforma costituzionale), poi rilanciata da
tutte le reti e da tutti i media pro-Olimpiadi, contiene una serie di
bugie.
Non si fanno le grandi opere o le
Olimpiadi perché c'è la corruzione: non si fanno perché sono opere
che comportano costi aggiuntivi che poi finiscono a carico di
un'amministrazione già gravata da debiti (cresciuti anche durante la
precedente amministrazione). E che intende usare quelle risorse per
quei servizi primari per i cittadini romani.
Non si fanno perché non è il sindaco
che caccia via i corrotti: dai lavori per le Olimpiadi il comune è
escluso, essendo a suo carico le sole opere infrastrutturali di
collegamento.
A meno che Renzi e Malagò intendano
conferire alla Raggi il ruolo che fu per Expo di Sala: commissario
con pieni poteri in gradi di assegnare lavori senza passare per una
gara.
Come per Expo (e per le altre grandi
opere inutili, vedi Mose) i ladri li ha cacciati la magistratura e
dopo, il lavoro dell'Anac di Cantone. Semmai compito del governo
sarebbe quello di fare leggi che tengano i ladri lontani dagli
appalti pubblici.
Tirare in ballo la paura, quando si
parla semplicemente di buon senso e di fare i conti in tasca ad
un'amministrazione pienamente eletta, è malafede.
È voler puntare il dito per poi
nascondere altri problemi.
Se invece dici no … Diciamo si
allora alla prevenzione sui terremoti, sulle frane, gli allagamenti.
Diciamo sì alla differenziata porta a
porta, che rende inutili le mega discariche e gli inceneritori.
Cosa sta facendo il governo per la
messa in sicurezza, per i rifiuti, per le discariche, le bonifiche,
per la corruzione nei lavori pubblici?
Di cosa ha paura?
Qui
potete leggervi il dossier pubblicato da due ricercatori de
Lavoce.info, Massiani e Ramella:
Tutte le candidature olimpiche sono precedute da stime ottimistiche sui risultati economici che dovrebbero produrre. Ma la realtà è spesso diversa. E i costi degli investimenti sbagliati ricadono sulla collettività, non sui promotori. Quello che manca nelle analisi costi-benefici per Roma 2024.Un volano per l’economia locale? Il caso di TorinoSecondo l’opinione comune l’organizzazione dei giochi olimpici, così come di altri “grandi” eventi, rappresenta un volano per il rilancio dell’economia del territorio interessato. L’argomento fu ampiamente utilizzato, per esempio, dai promotori delle Olimpiadi invernali di Torino 2006. A qualche anno di distanza, siamo in grado di valutare se l’aver ospitato i Giochi abbia modificato in misura significativa le prospettive di crescita del capoluogo e del Piemonte.Tra il 2001 e il 2007 il Pil regionale era cresciuto del 6,4 per cento contro un dato nazionale pari al 9,1 per cento. Dal 2008 al 2013 il divario si è ulteriormente ampliato: se l’economia italiana ha subito una contrazione dell’8,5 per cento, quella piemontese è arretrata dell’11,6 per cento. Il confronto non basta per esprimere un giudizio definitivo sui grandi eventi, ma impone un esame attento delle “promesse” dei loro sostenitori.
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