24 ottobre 2017

Come ogni puntata: i due paesi che non si incontrano

Come ogni puntata, anche quella andata in onda ieri sera di Report che parlava di persone che lavorano per lo stato senza prendere contributi, è passata via senza lasciare alcuna emozione.
Nessuna emozione e nessun commento sui quotidiani e nel mondo politico.
Lavoratori socialmente utili dentro comuni e parrocchie, pagati dalla regione per svolgere funzioni dai dipendente pubblico.
Persone di 50 anni considerate tirocinanti, come studenti alla prima esperienza lavorativa, che invece svolgono il proprio lavoro dentro Tribunali.
Un ministro che dice, "è il mercato bellezza": mica possiamo assumere queste persone. E l'altra ministra, quella che della ppaa dovrebbe occuparsi: che se li paghino gli enti locali.
Ci sarebbe pure lo sfruttamento dei lavoratori dentro la logistica: mettere altri controlli? Sforzo inutile, meglio far finta di non vedere e conciliare, come se anziché lavoro nero, sfruttamento, fosse una multa in divieto di sosta.

Questo succede nel paese dove oggi ci si indigna, ipocritamente, contro quei tifosi della Lazio che se la sono presa con Anna Frank. Di cosa ci si indigna non lo so, visto che stiamo sdoganando un pezzo alla volta, tutto il peggio del fascismo (e dei rastrellamenti e delle delazioni contro le famiglie ebree sono colpevoli pure i bravi italiani).
Nel paese dove il palazzo discute di una legge elettorale per nominati e di nomine dentro Bankitalia e non del rapporto malato tra banchieri e politica (e che risale a tempi ben più lontani della crisi della popolari).
Nel paese dove le regioni ricche del nord chiedono più soldi allo stato centrale (ovvero, meno risorse da dare a Roma ladrona) così possono spenderli nelle spese pazze, come succedeva dentro Trenord, prima che Andrea Franzoso lo scoprisse nel suo lavoro di audit. Per essere poi cacciato dai nuovi amministratori della Lega.

Ci sono due paesi che non si incontrano, non si toccano. 

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